Da Avvenire del 06/03/2021
Mai così tanti morti dal secondo Dopoguerra. Nel 2020 il totale dei decessi in Italia è il più alto dal 1945: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso). L’Istat mette nero su bianco l’impatto della pandemia sulla mortalità della popolazione residente in Italia nel 2020, nel quinto rapporto, prodotto insieme con l’Istituto superiore di sanità.
Nei mesi di gennaio e febbraio 2020, prima che sull’Italia si abbattesse il coronavirus, i decessi sono stati inferiori di circa 7.600 unità a quelli della media dello stesso bimestre del 2015-2019. Nel periodo tra marzo e dicembre 2020, in questo periodo si sono osservati 108.178 decessi in più rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019 (21% di eccesso). Nel bilancio della prima fase della pandemia il prezzo più alto in termini di vite è stato pagato dalla Lombardia: +111,8%. Per le altre regioni del Nord l’incremento dei morti del periodo marzo-maggio 2020 è compreso tra il 42% e il 47%; solamente il Veneto e il Friuli Venezia Giulia hanno un eccesso più contenuto (rispettivamente +19,4% e +9,0%). Al Centro si evidenzia il caso delle Marche (+27,7%), regione che si distingue rispetto all’incremento medio della ripartizione (+8,1%).
Gli effetti della seconda ondata si riflettono anche sul primo mese, gennaio, del 2021: si stimano 70.538 decessi, 2 mila in più rispetto alla media dello stesso mese del periodo 2015-2019 e 8.500 in più rispetto a gennaio 2020. Decessi concentrati per il 75% nel Nord: la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna, da sole, spiegano il 50% dell’eccesso di gennaio 2021.
Con la seconda ondata, durante il periodo ottobre- dicembre 2020, si sono contati 213mila morti, 52 mila in più rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019. In alcune regioni l’eccesso di mortalità dell’ultimo trimestre del 2020 supera quello della prima ondata (marzo-maggio 2020). È il caso di Valle d’Aosta (+63,7% rispetto al +42,6% del trimestre marzomaggio), Piemonte (+53% rispetto al +47,5%), Veneto (+44,4% rispetto al 19,4%), Friuli Venezia Giulia (+45,6% a fronte del +9,0%), Provincia autonoma di Trento (65,4% vs 53,1%). Mentre in Lombardia è stato del +37,1% in contrapposizione al +111,8% della prima ondata. In Emilia Romagna (+25,4% rispetto a +43,6%), in Liguria (+33,9 vs +42,2%) e nella provincia autonoma di Bolzano (+39,1% rispetto a +45,4%).
L’eccesso di mortalità osservato nel 2020, a livello medio nazionale, aumenta al crescere dell’età ed è più accentuato negli uomini rispetto alle donne. Il maggior numero di vittime è nella fascia d’età over 80, che spiega da sola il 76,3% dell’eccesso di morti del 2020. Nella classe di età 0-49 anni, considerando l’intero anno 2020, i decessi totali sono inferiori a quelli medi degli anni 2015-2019 dell’8,5%.
Foto da scienzainrete.it