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“E’ una guerra e non possiamo permetterci di perderla”

30 Ottobre 2020 - Autore: Alleanza Cattolica

Di Giulio Meotti da Il Foglio del 29/10/2020.

“Si fermeranno a bruciare una chiesa vuota? Si fermeranno a decapitare statue?”. Il presentimento della strage nel­la basilica di Nostra Signora a Nizza è contenuto nelle parole pronunciate qualche mese fa da Ellen Fantini, direttrice dell’Os­servatorio di Vienna sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani. Dalle statue sono passati a decapitare e sgozzare fedeli, come Vincent Loquès, il sacrestano della cattedrale di Nizza ucciso assieme a due donne. Due giorni fa, una nota del mini­stero dell’Interno francese aveva spiegato che, dopo la decapitazione di Samuel Paty, il rischio di attentati terroristici contro le chiese è “molto alto” e che andava incre­mentata la sicurezza davanti ai siti religiosi, come si fa in Pakistan e nello Sri Lanka a ridosso delle festività cattoliche.

“E‘ una guerra e ci saranno molti altri at­tacchi terroristici come a Nizza”, dice al Fo­glio Pascal Bruckner, saggista e scrittore francese che pochi giorni fa ha pubblicato per Grasset “Un coupable presque parfait”, e che dopo la decapitazione del professore di Conflans-Sainte-Honorine aveva invitato la Repubblica a guardare in faccia il nemico e a non arrendersi. “L’islam radicale è all’offensiva perché Emmanuel Macron ha designato il separatismo islamico come il nemico. I francesi sono pronti alla guerra. Siamo nauseati. Siamo stanchi. Se non ci sa­rà una risposta dello stato ci sarà il rischio di guerra civile. E’ una realtà. Dobbiamo li­berarci dell’islam radicale. Ci sono imam, predicatori, moschee, che sostengono que­sta guerra contro di noi”. Bruckner aveva firmato l’appello “Touche pas à mon église”, in difesa del patrimonio cristiano fran­cese tramortito dallo sgozzamento di un sa­cerdote nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray al grido di “Allahu Akbar”, la stes­sa chiesa che ieri ha suonato le campane a lutto per le vittime di Nizza.

Ora Bruckner guarda con sgomento l’en­nesimo attacco a una grande chiesa. Il pre­mier francese, Jean Castex, in Senato ha di­chiarato che nell’attentato di Nizza “è la libertà di culto e di coscienza ad essere sotto attacco”. “Non è un caso che abbiano colpito la ba­silica, odiano i cristiani, che devono scom­parire nella logica dell’islam radicale” con­tinua Bruckner al Foglio. “Odiano gli ebrei. Odiano gli atei. Hanno un odio assoluto per l’alterità. Il rischio se non facciamo niente è la vendetta popolare. Dobbiamo espellere migliaia di estremisti. Dobbiamo rivedere le politiche di immigrazione. L’islam radi­cale è il nuovo nazismo del Ventunesimo secolo ed è apparso una mattina nei cieli di New York. Anche se l’Isis è stato sconfitto in Iraq, gli americani stanno abbandonan­do come codardi l’Afghanistan e i campi di battaglia. Sarà una guerra lunga e compli­cata, ma non possiamo permetterci di per­derla”.

Quello a Nizza è soltanto l’ultimo grande attacco a una chiesa francese. In un dispac­cio del 25 ottobre che l’Express ha potuto vi­sionare, il ministro dell’Interno Gerald Darmanin parlava delle ultime minacce rivolte alla Francia. Provengono dall’agenzia Thabat, organo non ufficiale di al Qaida. Si cita­no “le chiese e i simboli del cristianesimo’’. Ieri, la Conferenza episcopale francese ha detto che “queste persone sono state aggre­dite e uccise perché si trovavano nella basili­ca. Rappresentavano un simbolo da distrug­gere. Questi omicidi ci ricordano il martirio di padre Jacques Hamel”. Durissimo il car­dinale Robert Sarah: “L’islamismo è un mo­struoso fanatismo che deve essere combattu­to con forza. Non fermerà la sua guerra. Noi africani lo sappiamo troppo bene. I barbari sono sempre i nemici della pace. L’occiden­te, oggi la Francia, deve capirlo”. A Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, due ter­roristi dello Stato islamico sgozzarono padre Hamel durante la messa mattutina. Lo choc fu immenso. Poi progettarono, senza riuscir­ci, di colpire la cattedrale di Notre-Dame a Parigi con una Peugeot 607 piena di tritolo. A segno, invece, l’attacco al mercatino di Nata­le a Strasburgo. Un piano terroristico contro le chiese di Villejuif, nella Val-de-Marne, è stato sventato dalla polizia.

Intanto aumentava un clima velenoso di cristianofobia. A luglio era stato appiccato l’incendio doloso nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di Nantes, ultimo atto di van­dalismo a un sito cristiano, come alla prin­cipale chiesa cattolica di Parigi, Saint Sulpice. “In Francia c’è una distruzione silen­ziosa delle radici cristiane”, ha scritto il filosofo Michel Onfray. “Ci sono uno o due atti anticristiani al giorno”. Sei grandi cat­tedrali e chiese francesi hanno preso fuoco nell’ultimo anno e mezzo: Notre-Dame. Nantes, Rennes, Saint-Sulpice, Lavaur e Pontoise. L’Osservatorio del patrimonio re­ligioso riferisce che gli episodi anticristiani sono aumentati del 285 per cento tra il 2008 e il 2019. 875 chiese francesi sono state vandalizzate nel 2018. 1.052 gli atti anticristiani nel 2019.

E se non bastasse, le chiese francesi sono state prese di mira anche da una serie di provocazioni da parte delle autorità musul­mane ufficiali. Dalil Boubakeur, rettore della Grande moschea di Parigi e presiden­te del Consiglio francese della fede musul­mana, ha chiesto di trasformare le chiese in moschee, come se il cristianesimo fosse un albero morente. E’ il grande sogno islami­sta: stagliare minareti nel paesaggio france­se al posto dei campanili.

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