Guardare al Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia, vuol dire metterci di fronte alla persona del Cristo Signore e Salvatore e scoprire che il movente dei suoi pensieri, dei suoi desideri, delle sue azioni è l’amore obbediente e riparatore verso il Padre “fino alla morte e alla morte di Croce” (Fil 2,8) e, come conseguenza di questo amore verso il Padre, l’amore verso ogni uomo e verso l’intera famiglia umana. Gesù, dunque, ci comunica l’intera verità sull’uomo attraverso l’adorazione e la contemplazione del suo Cuore, in cui veramente, come recitano le litanie del Sacro Cuore, si trovano tutti i tesori di sapienza e scienza e di fronte al quale, a buona ragione, diventa implorazione, che sale da tutto il nostro essere, l’invocazione: “Gesù, mite ed umile di cuore, rendi il nostro cuore come il tuo!”.
dalle Meditazioni per l’Ora di Adorazione
La contemplazione adorante del Cuore di Gesù trafitto dalla lancia ci rende capaci di affidarci al suo amore salvifico e misericordioso e, al tempo stesso, ci rafforza nel desiderio di essere parti attive della sua opera di salvezza, diventando suoi strumenti.
Benedetto XVI, lettera 15.5.2006 in occasione del 50° anniversario dell’Enc. Haurietis aquas in gaudio
Quanti, da cristiani, vogliono realmente impegnarsi per stabilire il regno di Cristo nel mondo, assumano come fonte di verità, di forza e di pace il Cuore di Gesù, coltivando e promuovendone la devozione.
Pio XII, Enc. Haurietis aquas in gaudio, 15.5.1956
Dopo l’esposizione e l’adorazione eucaristica,
accompagnata dalla lettura di testi di meditazione,
presenti sacerdoti per le confessioni,
alle 21:25 celebrerà la S. MESSA S.E. Mons. FRANCESCO CAVINA Vescovo emerito della Diocesi di Carpi
* Immagine posta all’interno del Duomo di Bolzano, sotto la quale, il 3 Giugno 1796, la Dieta Tirolese affidò, con voto solenne, al Sacro Cuore di Gesù la difesa e la salvezza della patria, minacciata dall’armata rivoluzionaria di Napoleone Bonaparte.