Un film a contenuto religioso che non è solo l’occasione per l’ennesima “demitizzazione” laicista né un mero strumento apologetico, ma una vera opera d’arte
di Francesca Morselli
Un film non è un semplice prodotto visivo artificiale e tecnologico per veicolare immagini vivide, realistiche, un prodotto commerciale dove l’intervento dell’autore è limitato e quasi solo ideologico; un film di qualità è una vera e propria fusione di arti e mestieri in una opera corale complessa che, anche se non sempre e non obbligatoriamente, può raggiungere capacità espressive altissime, soprattutto quando il connubio di forme (immagini, colori, suoni, musiche) e contenuti si fondono in un’unica sinfonia. Obiettivo che non può essere raggiunto da un solo individuo, fosse anche il più importante come il “regista” o lo sceneggiatore, ma a cui necessariamente concorre una pluralità di artisti. Quella cinematografica, è un’ arte molto complessa perché richiede una particolare sensibilità e una sapiente alchimia fra capacità narrativa, recitazione, montaggio, fotografia, sceneggiatura, scenografia, movimenti di macchina, musica, costumi e tanto altro. Un film non dovrebbe essere soltanto un mezzo per raccontare storie e reiterare su altra “superficie” quello che già viene raccontato nelle pagine dei libri ma è una narrazione originale, la traduzione nel codice visiva di una storia che viene proposta in modo immersivo, rivolgendosi direttamente ai nostri sensi, sollecitando le nostre emozioni e facendo appello alla vocazione umana della contemplazione.
Con questi occhi proviamo a leggere il nuovo film “Fatima” (Marco Pontecorvo, 2020). Un film che fin dal titolo poteva far temere di trovarsi di fronte ad un’opera espressione di una critica laicista o, all’opposto, di una narrazione con una finalità prevalentemente apologetica, un po’ stereotipata come alcune produzione evangelical d’oltreoceano ci hanno fatto conoscere.
Invece il film è equilibrato, rispettoso, di grande respiro e con un cast internazionale di grande qualità.
Gli eventi narrati sono quelli noti, ma l’idea di partenza è la creazione di un piccolo film dentro al film. In un primo momento, prima che si susseguano gli eventi del 1917, il film mostra l’incontro quasi ai giorni nostri tra lo scettico professor Nichols e suor Lucia, che oramai ottantenne vive in un convento di carmelitane a Coimbra, dove poi è realmente morta nel 2005 all’età di 97 anni dopo esservi entrata nel 1948. A interpretare i due personaggi sono due attori di fama mondiale come Harvey Keitel, ( “Lezioni di piano” o “Il cattivo tenente“), e Sonia Braga,(“ Bacurau” o “Il bacio della donna ragno“).
Con l’inizio del racconto di suor Lucia, si ritorna indietro al 1917 quando la stessa Lucia Dos Santos, poco più che bambina, ha le apparizioni prima dell’angelo e dopo della Vergine Maria. A dare volto a Lucia è Stephanie Gil, attrice tredicenne all’epoca delle riprese. Francisco e Jacinta hanno invece i volti del tredicenne Jorge Lamelas, e di AlejandraHoward di 9 anni, al suo debutto.
Il film indaga sul mistero di Fatima partendo proprio dalla storia conosciuta e ripercorrendone gli eventi.
La vicenda delle apparizioni si intreccia alle vicissitudini di un’ Europa martoriata dalla prima guerra mondiale e da una politica avversa alla fede e alla spiritualità. Come dice la produttrice Rose Ganguzza: “Non si può raccontare di Lucia e dei cugini senza fare riferimento alla situazione che l’Europa occidentale viveva a inizio del XX secolo. Nella penisola iberica c’era un enorme sentimento anti-cattolico. Le chiese venivano chiuse in Spagna e Portogallo mentre i preti non vivevano un periodo felice, rischiando la vita in prima persona. Mezzo continente era poi alle prese con un conflitto militare che, diverso da tutti quelli visti fino a quel momento, richiedeva a moltissimi giovani di sacrificare metaforicamente e letteralmente le loro stesse vite”. Con grande sincerità e realismo il film racconta questo momento storico, lontano da uno spirito confessionale e attento a dare dignità e veridicità agli straordinari eventi.
I bambini sono reali, le loro emozioni e il loro vivere questo sgomento sono tangibili. Trasmettono il racconto agli adulti con ingenuità e con stupore e senza alcuna malizia: “Quello che desideravamo trasmettere è la bellezza della loro innocenza, del loro amore, della loro devozione e della loro fede”.
Stupende le immagini dei paesaggi aspri del Portogallo: le scene sono state girate a Fátima, Sesimbra, Cidadelhe, Tomar, Coimbra e Tapada de Mafra. Nel maggio 2017 la produzione ha filmato la santa Messa per il centenario di Fátima, celebrata da Papa Francesco, e alcune parti del filmato sono utilizzate nelle sequenze finali.
Nella colonna sonora si può ascoltare la canzone originale Gratia Plena, interpretata da Andrea Bocelli e composta dal compositore italiano Paolo Buonvino.
Fatima è stato distribuito in sale selezionate e digitalmente attraverso Premium Video on demandil 28 agosto 2020 da Picturehouse.
Il film è stato distribuito in italia sulla piattaforma Now Tv di Sky.
Sabato, 4 febbraio 2023