• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa al piè di pagina
Alleanza Cattolica

Alleanza Cattolica

Cristianità

  • Cristianità
    • La rivista Cristianità – indici
    • Abbonarsi
    • Quaderni di Cristianità
    • Edizioni Cristianità
  • Temi
    • Libertà religiosa
    • Occidente
    • Politica internazionale
    • Famiglia
      • Matrimonio
      • Divorzio
      • Family day
      • Unioni civili
      • Omosessualità
    • Educazione
    • Vita
      • Aborto
      • Droga
      • Fine vita
  • Rubriche
    • Voce del Magistero
      • Angelus
      • Udienze
      • Regina coeli
      • Discorsi
      • Magistero episcopale
    • Dizionario del Pensiero Forte
    • Archivio film
    • Lo scaffale
    • Via Pulchritudinis
      • Arte
      • Architettura
      • Cinema
      • Costume
      • Iconografia
      • Letteratura
      • Musica
      • Teatro
    • Nel mondo…
      • Italia
        • Elezioni 2022
      • Africa
      • Centro america
      • Europa
      • Medio Oriente
      • Mediterraneo
      • Nord America
      • Sud America
      • Sud-est Asiatico
    • Economia
    • Interviste
    • Comunicati
    • Spigolature
    • English version
    • Versión en Español
  • Spiritualità
    • Il pensiero del giorno
    • Cammei di Santità
    • Esercizi di Sant’Ignazio
    • Le preghiere della tradizione
    • Sante Messe del mese
    • Ora di adorazione
    • Affidamento a Maria
      • Appello ai Vescovi e ai Sindaci d’Italia
      • L’affidamento alla Madonna dei Vescovi
      • Affidamento alla Madonna da parte dei sindaci
  • Lettere agli amici
  • Eventi
  • Audio e Video
    • Video
      • Riflessioni di Marco Invernizzi
      • Storia della Chiesa
      • Geopolitica
      • Islam: ieri e oggi
      • Video interviste
      • Convegni
      • Conferenze
    • Scuole estive
    • Audio
    • Radio Maria
Ti trovi qui: Home / Via Pulchritudinis / L’ostensorio: piccola storia di un grande vaso liturgico

L’ostensorio: piccola storia di un grande vaso liturgico

15 Giugno 2019 - Autore: Michele Brambilla

di Michele Brambilla

La solennità del Corpus Domini, che nel calendario tradizionale cade il primo giovedì dopo la festa della SS. Trinità, ha come protagonista assoluto Gesù Eucaristia, che sfila per le strade di città e piccole borgate incastonato in un magnifico vaso liturgico che ne esalta la presenza reale e la regalità: l’ostensorio.

Quando fu istituita la festa e la processione del Corpus Domini nel 1264, ad opera di Papa Urbano IV (1261-64), colpito dal miracolo eucaristico di Bolsena, si era da non molto consolidato l’uso di innalzare le Sacre Specie dopo la loro Consacrazione durante la Messa. Il gesto corrispondeva al desiderio crescente dei fedeli di poter adorare Cristo nel SS. Sacramento. Per venire ulteriormente incontro a tale anelito popolare, si cominciarono a fabbricare delle pissidi (la pisside è il calice coperto dentro il quale è abitualmente conservata l’Eucaristia nel tabernacolo) cilindriche in vetro, che permettevano di osservare le ostie riposte al suo interno.

Le primitive pissidi trasparenti evolvettero già nel Trecento nei primi ostensori, che ne riprendevano la forma. L’ostensorio medievale era infatti un tempietto, sorretto da un gambo ad alto fusto e coronato da una cupoletta svitabile, dentro il quale veniva inserita una grande ostia, tenuta “in piedi” da una lunetta in metallo prezioso. Oggi questo ostensorio è conosciuto come “ostensorio ambrosiano” perché le parrocchie dell’arcidiocesi di Milano rimasero fedeli alla lettera delle direttive di S. Carlo Borromeo (1538-84), che durante le sue visite pastorali cercò di uniformare la disordinata pietà eucaristica rinascimentale, tuttavia in origine era il modello proprio di tutta la Cristianità. Si dimostra tutt’ora il modello più comodo, poiché è possibile riporlo nel tabernacolo assieme alla pisside ordinaria senza smontarlo.

Fu solo agli inizi del Seicento che, su impulso dei Gesuiti e in contrapposizione ai protestanti, nacque quello che è poi stato definito “ostensorio romano”, meglio catalogabile come “a raggiera”. I grandi raggi dorati, che si dipartono dal centro in cui è collocato il SS. Sacramento, hanno lo scopo di esaltare al massimo grado la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia. Il Barocco si sentì particolarmente a suo agio con il modello a raggiera, della quale ampliò le dimensioni sia in altezza che in larghezza, tuttavia provò ad appropriarsi anche dell’ostensorio “ambrosiano” immaginando colonnati “berniniani” (con tanto di tendine dorate e angioletti!) sormontati da svettanti Cristi risorti. La spiritualità dell’ostensorio a tempietto è infatti più “sepolcrale”: i cattolici portano in processione il totus Christus passuus, che dal sepolcro è uscito vivo (è il significato della posizione eretta dell’ostia) e ci attende tutti i giorni nei tabernacoli delle nostre chiese per nutrirci di Lui.             

Sabato, 15 giugno 2019

* campi obbligatori
Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla Privacy per avere maggiori informazioni.

Controlla la tua posta in entrata o la cartella spam adesso per confermare la tua iscrizione.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp

Correlati

Archiviato in:Via Pulchritudinis

Footer

Alleanza Cattolica

Viale Parioli 40, 00197 Roma
tel. +39 349 50.07.708
IBAN: IT59N0623012604000030223995
info@alleanzacattolica.org

Privacy Policy

Cristianità

c.p. 185 – 29100 Piacenza
tel. +39 349 50.07.708
C.F. 00255140337

Chi siamo

  • Presentazione
  • Statuto
  • Riconoscimento ecclesiale
  • Decreto Indulgenza
  • Inter nos
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • WhatsApp
  • YouTube

Iscriviti alle Newsletter

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

Copyright © 2025 Alleanza Cattolica · Accedi