Frammento 31
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Il nuovo metro della democraticità è ora la governabilità e la competizione è stata ridotta a un aut aut, a un segnale molto sintetico e molto drastico, in perfetta conformità con la pratica propagandistica che opera sulla base dei “riflessi condizionati”, identificati e accuratamente descritti da Ivan Petrovič Pavlov [1849-1936, fisiologo et etologo russo] all’inizio del secolo XX.
[…] Perciò il nuovo sistema denuncia – per chi sappia leggerne il messaggio globale – che lo strumento del potere non certo quanto all’esercizio, ma quanto all’origine, alla legittimità, non è più il consenso di qualche durata ottenuto attraverso le “famiglie ideologiche”, cioè i partiti politici, ma si esprime nella suggestione, nell’orientamento episodico e precario attraverso i mass media; e che il gestore quasi immediato del potere non è più chi finanzia gli esponenti e gli apparati di partito, ma il capitalista del mondo dell’informazione, il capitalista dei mass media (1).
NOTE
(1) Discorso a parte – sia detto di passaggio – meriterebbe il rapporto fra il capitalismo dell’informazione – il capitalismo del terziario per eccellenza – e quello produttivo, quello industriale, cioè il capitalismo dei secondario; e, a proposito di questo rapporto, sarebbe illuminante istituire ed esaminare l’analogia con quello fra i servizi segreti e la nomenklatura nei regimi di socialismo reale: sul punto, cfr. VLADIMIR VOLKOFF [1932-2005, scrittore francese di origine russa], Il Montaggio, trad. it., Rizzoli, Milano 1983, pp. 221-222, dove si può leggere: «Non si possono usare dei bugiardi di professione senza dare loro il monopolio della verità».
Il “problema politico italiano” e il “problema politico dei cattolici italiani”: no al “fronte popolare” versione anni 1990, in Cristianità. Organo ufficiale di Alleanza Cattolica, anno XXI, n. 223, novembre 1993, p. 3. L’inserto fra parentesi quadre e l’omissis nel corpo del testo, nonché l’inserto fra parentesi quadre nella nota sono opera di adeguamento redazionale.