Frammento 44
+
Quando la vita politico-sociale della nazione subisce qualche accelerazione, attraversa qualche passaggio obbligato o si trova in qualche vicolo cieco, ogni cittadino ‒ sia egli credente oppure “uomo di buona volontà” ‒ è necessariamente portato a rivolgere la propria attenzione e quindi a interessarsi alle forze politiche presenti sulla scena nazionale, con l’intento preventivo di farne l’inventario e poi di operare una scelta, che di volta in volta può tradursi in un suffragio elettorale o in un’altra manifestazione di consenso sociale.
Non diversamente in altri regimi, definiti da istituzioni diverse da quelle che ci reggono, l’uomo libero si volgeva ‒ per esempio nei periodi di interregno o di vacanza di autorità ‒ alle famiglie “note”, cioè nobili, o ai membri della Casa regnante, cercando a chi rinnovare la propria fedeltà o a chi tacitamente offrire il proprio consenso.
Nella nostra condizione istituzionale, l’interesse di ogni cittadino è attirato ‒ o almeno dovrebbe essere attirato ‒ dalle “famiglie ideologiche” costituite dai partiti politici, per coglierne la natura, cioè per indagarne e penetrarne la dottrina, e quindi per immaginarne il comportamento di fronte a improrogabili decisioni che si stagliano all’orizzonte della vita nazionale.
La questione democristiana, in Cristianità. Organo ufficiale di Alleanza Cattolica, anno III, n.10, Piacenza, marzo-aprile 1965, p. 1.