« Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo » (1Gv 1,5-2,2).
Tutto ciò che è viene da Dio. Anche il peccato allora viene da Dio? Assolutamente no! Il peccato in sé è vuoto, è movimento verso il nulla. Da dove viene allora il peccato? Viene da una libertà deviata. Gran dono è la libertà: Dio è libertà assoluta e dona ad alcune sue creature questo dono sublime. Gli angeli e gli uomini partecipano a questo sublime dono di Dio. Il primo peccatore è Satana, il quale – da angelo supremo in bellezza e dignità – si trasforma in principio del male nella creazione: « Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo » (1Gv 3,8). Il Diavolo usa la sua libertà per ribellarsi a Dio, scegliendo il nulla al posto dell’essere. In questa sua ribellione – assurda ma assolutamente reale – vuole coinvolgere quanti più esseri liberi può.
Gesù sceglie liberamente di amare Dio nonostante la cattiveria che gli viene rovesciata addosso e così si fa liberatore dal male per quanti credono e – liberamente – si lasciano unire a lui. Chi si unisce a lui è come se nascesse di nuovo, è generato di nuovo in purezza e santità. Nella misura in cui rimane unito a Gesù il peccato in lui è vinto, anzi – sempre nella misura in cui rimane unito – non può più peccare: « Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio » (v. 9).
Il Santo del giorno: Santa Caterina da Siena, Vergine e dottore della Chiesa, patrona d’Italia