« Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli » (Mt 5,17-19).
Gesù compie la Legge e i Profeti in due modi: con tutta quanta la sua vita, che culmina nella sua Pasqua, un “passaggio” che non compie per sé stesso ma come « primogenito tra molti fratelli » (Rm 8,29). Per compierlo anche noi dobbiamo preoccuparci soprattutto di fare tutt’uno con lui mediante la fede.
La compie anche in un altro modo, mostrando con il suo insegnamento in che cosa ultimamente consiste. Noi dobbiamo a nostra volta compierlo e compierlo consapevolmente: lasciandoci trasportare dal suo intrinseco dinamismo, che non è altro che l’amore. « […] pienezza della legge è l’amore » (πλήρωμα οὖν νόμου ἡ ἀγάπη Rm 13,10). In questo è racchiuso tutto il mistero della fede e della libertà.
Per vivere la vita divina che Gesù è venuto a “compiere” come uomo, dobbiamo credere in lui e fare tutt’uno con lui, come membra di un unico Corpo. Ma dobbiamo farlo liberamente, perché non ha senso amare per costrizione… È assurdo e l’assurdo è nulla. È per questa ragione che Gesù ci spiega dettagliatamente (fino all’ultimo iota e trattino) in che cosa consiste la vita nuova che è venuto a portarci, che è la sostanza profonda di tutto quello che insegnano la Legge e i Profeti.
Per capire l’amore bisogna amare, è intuitivo. E se capisco che non ne sono capace? Allora accogli l’amore di Dio che ti precede (1Gv 4,10: « In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati »), che ti « assedia » (συνέχει2Cor 5,14), che ti perdona con infinita misericordia e ti rende capace di amare.
Accoglilo con gratitudine: la vita del giusto è “eucaristica”; è vivere la propria vita, tutta quanta, cose grandi e cose piccole, fin nel dettaglio più insignificante (iota e trattino), come un solo ed unico “grazie”!
Il Santo del giorno: San Gaspare Luigi Bertoni