« Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle » (Mt 5,38-42).
La giustizia dei discepoli di Gesù deve “superare” quella degli scribi e dei farisei: « Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli » (Mt 5,20). In che senso? L’uditorio (e anche noi…) poteva capire facilmente che doveva essere ancor più rigorosa e attenta al dettaglio di quella già molto particolareggiata dei dottori della legge. Gesù invece vuole un superamento veramente radicale, che comporti un cambiamento di livello. Per questo ha portato sei esempi.
1) Non basta non uccidere, bisogna controllare l’ira che alberga nel cuore (v. 22).
2) Non basta non commettere adulterio, bisogna controllare il desiderio lussurioso che sta nel cuore (v. 28).
3) Non basta amare la moglie per un po’, bisogna amarla per tutta la vita (v. 32).
4) Non basta giurare, bisogna essere sinceri e leali sempre, anche senza giuramento (vv. 34-37).
5) Non basta rispondere al male nella giusta misura, ma bisogna vincerlo con il bene (vv. 38-42).
6) Non basta amare chi ci vuol bene, bisogna amare anche i nemici (v. 44).
Bisogna cioè essere perfetti come è perfetto Dio. Dio è santo e anche noi dobbiamo essere santi. Non nel senso letterale e materiale di essere separati dai peccatori, ma nel senso spirituale e profondo di essere “diversi”, radicalmente diversi, dai peccatori.
Impossibile all’uomo, possibile all’uomo che si lascia “divinizzare” da Gesù e dal suo Spirito Santo. Lo scopo della vita è veramente grande, si perde nelle nuvole del cielo, va al di là del cielo…
Il Santo del giorno: San Ranieri di Pisa