« Tenete presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. Sta scritto infatti: Ha largheggiato, ha dato ai poveri, la sua giustizia dura in eterno. Colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia » (2Cor 9,6-10).
Nel momento della morte di Gesù, il principe di questo mondo è sconfitto e nel cielo non c’è più posto per lui. Perché allora il maligno è ancora tanto potente? Perché l’evento è ancora in corso: il tempo degli angeli e il tempo degli uomini non coincidono alla perfezione.
Mediante la diffusione della fede il potere di Satana è progressivamente eliminato: « Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli. Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: “Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto grazie al sangue dell’Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è disceso sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo” » (Ap 12,7-12).
La guerra in cielo si riflette in una guerra sulla terra, dove però la Potenza superiore di Gesù è ormai all’opera mediante il ministero dei suoi inviati: « Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi ». Il potere su serpenti e scorpioni ha certamente anche – a volte – una manifestazione visibile e “miracolosa”, ma ha soprattutto un significato simbolico in quando rimanda al potere che i discepoli di Gesù, attraverso il ministero degli apostoli e dei loro successori, continuano ad avere nei confronti delle forze malefiche.
Questo potere è certamente fonte di gioia e Gesù non contraddice ad essa, ma rimanda con decisione alla sorgente di questo potere – cioè all’Amore – che i suoi discepoli sono chiamati a condividere. Il puro e semplice potere di scacciare i demòni può essere presente, in virtù del ministero di cui è investito, anche in chi è lontano da Gesù: « In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”.
Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!” » (Mt 7,22-23). Impariamo a gustare piuttosto la gioia dell’amore di Dio accolto e vissuto, invece della pur legittima gioia dei nostri successi nell’apostolato. Allora saremo in quella pace che nessuno ci potrà mai portar via.
Il Santo del giorno: San Lorenzo, diacono e martire