« Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: “Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?”. Gesù rispose loro: “Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?”. E diceva loro: “Il Figlio dell’uomo è signore del sabato” » (Lc 6,1-5).
Che cosa sta al centro della nostra fede? Che cosa è veramente importante? Al cuore sta una persona. La nostra vita si riduce tutta ad un rapporto personale con il Signore Gesù. « Per me […] il vivere è Cristo » (Fil 1,21). Gesù non è un pezzo della nostra vita, Lui è la nostra vita! « Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!
Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria » (Col 3,3-4). « […] non vivo più io, ma Cristo vive in me » (Gal 2,20). Non potremo mai trovare pace se non mettiamo ordine e non si può mettere ordine se non si trova il principio attorno a cui organizzare tutto. Il principio è una Persona: il Signore Gesù. È attorno a lui, in funzione di lui, partendo da lui che si può mettere ordine.
Dobbiamo stare attenti però: ordine non è dialettica, contrasto, contrapposizione. Gesù non dice di buttare il sabato nel cestino: dice che Lui è più importante del sabato. Questo ha mille applicazioni. L’amore è più importante dei dogmi… Ma questo non vuol dire che i dogmi vadano buttati nel cestino…
I dogmi definiti in modo straordinario sono più importanti del magistero ordinario, ma questo non vuol dire che possiamo farci beffe del magistero ordinario. L’amore del prossimo è più importante della liturgia, ma questo non significa che la possiamo tranquillamente trascurare.
L’obbedienza a Dio è più importante dell’obbedienza al Papa, ma se rispettiamo il Papa, lo ascoltiamo con devozione e non ci permettiamo di chiamarlo “Bergoglio”, non vuol dire che siamo “bigotti” e “papolatri”. Il fatto che una cosa venga dopo un’altra non vuol dire che non conti nulla. Certamente il nostro prossimo è meno importante di Dio! Ma « Chi […] non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede » (1Gv 4,20).
Certamente la natura umana di Gesù è meno importante della sua natura divina, ma se non amiamo la “carne” di Gesù non possiamo dire di amare veramente Dio: « Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo! » (2Gv 1,7). Bisogna imparare a mettere ogni cosa al suo posto!
Cercare Gesù vuol dire lasciarlo entrare nella nostra vita e lasciare che lui vi metta ordine. L’ordine è pace.
Il Santo del giorno: San Grato di Aosta, vescovo