« Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: “Ti seguirò dovunque tu vada”. E Gesù gli rispose: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. A un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gli replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio”. Un altro disse: “Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio” » (Lc 9,57-62).
Un tale dice a Gesù: io ti seguirò dovunque! La sua risposta in fondo è questa: anche sulla Croce? Sai che cosa è la Croce? Sai quali sono e di quali profondità sono le sofferenze che sto per affrontare? Stavano infatti camminando verso Gerusalemme, dove si sarebbe compiuta la sua Passione.
In realtà non lo può sapere, perché il mistero della sofferenza di Gesù supera anche la nostra più lontana immaginazione: « Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? » (Mc 15,34; Mt 27,46). « Dove vado io, voi non potete venire » (Gv 13,33; 7,34; 8,21).
Non ci poteva arrivare neppure quel “tale” che, secondo Matteo, era un scriba, un dottore della legge, un fariseo superesperto nella Sacra Scrittura (Mt 8,19). Seguire Gesù vuol dire essere disposti a condividere la sua vita, a ri-viverla.
Non con le nostre forze che sono assolutamente sproporzionate, ma con la sua forza. Non per nostra scelta, ma per il nostro libero consenso alla Sua scelta.
Il Santo del giorno: San Gerardo, abate