« Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: “In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi””. E il Signore soggiunse: “Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” » (Lc 18,1-8).
Chi prega sempre porta la gioia nel cuore, non a caso san Paolo pone nello stesso contesto in cui ci dice « pregate ininterrottamente », quest’altra affermazione: « siate sempre lieti » e quest’altra ancora: « in ogni cosa rendete grazie »: « Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi » (1Ts 5,16-18).
Non è casuale, ma voluto (« questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi »), è una sequenza logica: se sono in un atteggiamento di preghiera, accolgo il dono di Dio, ringrazio e porto la gioia nel cuore. Perché questo stile di preghiera diventi il motivo soggiacente di tutta la mia vita, ci devono essere dei momenti di preghiera, per così dire “assoluta”.
Come in un rapporto di amore: due persone che si amano si amano sempre, qualunque cosa facciano. Però l’amore sussiste ed esiste solo se conosce momenti di intimità in cui l’uno è per l’altro e solo l’altro esiste per te in quei momenti.
Il Santo del giorno: Santa Margherita di Scozia