« Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli » (Mt 5,17-19).
Per vivere la vita divina che Gesù è venuto a “compiere” come uomo, dobbiamo credere in lui e fare tutt’uno con lui, come membra di un unico Corpo. Ma dobbiamo farlo liberamente, perché non ha senso amare per costrizione… È assurdo e l’assurdo è nulla.
È per questa ragione che Gesù ci spiega dettagliatamente (fino all’ultimo iota e trattino) in che cosa consiste la vita nuova che è venuto a portarci, che è la sostanza profonda di tutto quello che insegnano la Legge e i Profeti. Per capire l’amore bisogna amare, è intuitivo.
E se capisco che non ne sono capace? Allora accogli l’amore di Dio che ti precede (1Gv 4,10: « In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati »), che ti « assedia » (συνέχει 2Cor 5,14), che ti perdona con infinita misericordia e ti rende capace di amare.
Accoglilo con gratitudine: la vita del giusto è “eucaristica”; è vivere la propria vita, tutta quanta, cose grandi e cose piccole, fin nel dettaglio più insignificante (iota e trattino), come un solo ed unico “grazie”!
Il Santo del giorno: San Censurio, vescovo