« Allora Pietro gli rispose: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?”. E Gesù disse loro: “In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna » (Mt 19,27-29).
Pietro esprime il pensiero dei compagni dicendo – a loro nome – che quello che il giovane ricco non ha avuto il coraggio di fare (cfr. Mt 19,22) loro lo hanno fatto. Dicendo così dice la verità anche se con un pizzico di orgoglio. A differenza del ricco hanno lasciato alle loro spalle non soltanto le loro proprietà, ma il loro stile di vita, per seguire Gesù.
Esteriormente hanno lasciato tutto alle spalle, ma i loro bisticci per questioni di posizione o di onore (Mc 9,34; 10,41) e la loro avversione a una prospettiva di sofferenza (Mc 8,31-34) fanno capire che non hanno ancora abbandonato tutto interiormente per seguire Gesù. L’affermazione di Pietro non implica necessariamente che lui abbia venduto tutto per darlo ai poveri (cfr. Mc 1,29; Gv 21,3), ma che ha abbandonato completamente il tipo di vita che conduceva prima per seguire Gesù.
Gesù accoglie l’affermazione di Pietro come sostanzialmente vera, sottolineando che questa rinuncia trova la sua ricompensa non soltanto nell’altra vita, ma già ora. L’annuncio del Vangelo non è una prestazione che dia diritto ad una ricompensa da riscuotere a suo tempo, ma è essa stessa la ricompensa, perché riempie la vita proprio con quelle cose a cui si è rinunciato, ad un livello incomparabilmente superiore.
IL SANTO DEL GIORNO*: SAN BENEDETTO, ABATE, PATRONO D’EUROPA