« Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: “Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?”. Gli rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti” » (Mt 22,34-40).
Se il «compimento della legge è l’amore» (Rm 13,10) perché non trovare il modo di costringere tutti ad essere poveri, distaccati dalle cose, altruisti, ecc. Il secolo che ci sta alle spalle ci ha fatto vedere i “paradisi” che gli uomini sanno costruire dando retta a tali nobili pensieri…
Dove allora trovare quella leggerezza che il Signore pur ci promette? Con Gesù appare la giustizia di Dio: «in esso infatti si rivela la giustizia di Dio» (Rm 1,7). Questa giustizia non è più lontana, qualcosa da guardare fuori di noi e da considerare come un semplice modello, bello ma esagerato, sproporzionato alle nostre deboli forze.
Essa si è realizzata perfettamente in un uomo come noi, che vuole essere «Il primogenito tra molti fratelli». A lui possiamo essere uniti con una unione profonda e vitale, che nasce dalla fede e si compie naturalmente con l’amore. L’amore si manifesta nel desiderio che nasce dallo stupore e dall’ammirazione.
Il Vangelo è buona notizia perché ci parla di questa venuta e ci descrive la vita di Gesù e la sua bellezza, tale da far nascere in noi il desiderio di essere come lui. Questo desiderio non parte da noi e non si può realizzare con le nostre forze, ma è il presupposto perché la giustizia che è Gesù venga da noi accolta.
IL SANTO DEL GIORNO: SAN PIO X, PAPA