« Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città » (Lc 10,1-12).
L’espressione « li inviò a due a due » suggerisce che Gesù non li mandò tutti d’un botto, ma nella misura in cui li giudicava preparati. Li manda a due a due, come piccolissimi nuclei di comunità cristiana, perché dovevano diffondere non una dottrina, ma la partecipazione ad un vita comunitaria a cui era connessa anche una dottrina. Qui vediamo con chiarezza quanto la verità cristiana sia diversa da una filosofia modernamente intesa.
Il suo luogo proprio non è la mente di un individuo, ma le convinzioni di una comunità, di un popolo. Una Tradizione si trasmette in una comunità. Gesù è venuta a dar vita ad un “nuovo” popolo di Dio, cioè a rinnovare il Popolo di Israele, riportandolo alla sua nativa vocazione universalistica.
Il nuovo popolo è destinato a diventare una Famiglia di Popoli. La legge dell’ospitalità, molto sentita dal popolo di Israele, che non aveva ancora dimenticato le sue origini beduine, di popolo del deserto, faceva sì che venissero accolti in una famiglia.
Quella doveva diventare la loro base d’azione, come succedeva per Gesù, evitando di andare da una casa all’altra, perché questo avrebbe suscitato inevitabilmente invidie e mescolato ragioni umane alla guida della Provvidenza di Dio, cioè del suo Santo Spirito. Il cuore del messaggio è la fiducia, la fede, nel mandato.
Il Santo del giorno: Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux), vergine e dottore della Chiesa