« […] penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero […]. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo » (Ef 3,2-3a.5-6).
San Paolo dice ripetutamente che il centro del suo messaggio è un “mistero”. Un mistero nascosto fino a quel momento e solo « ora manifestato ai suoi santi », un mistero di tale profondità e trascendenza da essere impenetrabile anche per le intelligenze angeliche.
Al Diavolo non è parso vero poter scaricare tutta la sua rabbia su Colui che gli appariva come un giusto perfetto e quindi un aspirante Messia, cioè salvatore del mondo. Così facendo ha però decretato la sua propria sconfitta ed è stato in fondo ingannato da Dio, o meglio Dio ha lasciato che operasse in lui il suo orgoglio, cioè la sua presunzione di tutto capire, tutto sapere e tutto decidere e questa superbia lo ha accecato.
Come succede anche agli uomini. Il mistero di Dio non mortifica l’intelligenza dell’uomo, perché è essa stessa ad aprirsi al mistero, se procede con umiltà e rigore. Non è poi così difficile comprendere che una mente finita non può capire tutto e che – se ci prova – finisce per non capire più niente…
È ancora più facile capire che se Dio è una Persona, quello che una persona liberamente vuole lo puoi sapere solo se Lei te lo rivela. Esattamente come succede per gli uomini: « Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio » (1Co 2,11); « nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo » (Lc 10,22).
Questo “mistero” è – insieme – un “segreto” di Dio, cioè qualcosa di nascosto all’intelligenza di ogni creatura al di fuori di Dio e una volontà, un “evento”. Non una volontà arbitraria, perché emana dalla sapienza di Dio e – una volta successo e rivelato, non si può non essere conquistati dal fascino della sua “logica” sublime.