« Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore , e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: “Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare”. Ma egli rispose loro: “Voi stessi date loro da mangiare”. Gli dissero: “Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?”. Ma egli disse loro: “Quanti pani avete? Andate a vedere”. Si informarono e dissero: “Cinque, e due pesci”. E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini » (Mc 6,34-44).
Se riflettiamo con un po’ di attenzione su quello che è successo quel giorno alle folle stanche e affamate e – soprattutto – ai discepoli di Gesù, comprendiamo forse un po’ meglio che cosa veramente significhi grazia e libertà.
«Tutto è grazia», ma tutto è anche libertà, la libertà di mettere a repentaglio tutto il poco che si ha sulla parola del Signore… I nostri cinque pani e due pesci. Qui diventa chiaro perché – sul fondamento dei sacramenti e in dipendenza della loro efficacia – la vita del cristiano è una “esistenza sacramentale”.
La Messa è la ri-presentazione del mistero pasquale di Gesù, la sua morte e risurrezione. Da essa scaturisce ogni grazia e da essa nasce la Chiesa. La Messa però non è possibile se manca la materia adatta: un po’ di pane che può essere – in casi eccezionali – anche solo un pezzettino di mollica e un po’ di vino, anche solo – sempre in casi eccezionali – quello che si può ottenere dallo spremitura di qualche acino d’uva.
Che cosa sono mai una mollica di pane e un goccio di vino se non qualcosa di decisamente insufficiente a fondare la Chiesa e a nutrire tutta la vita dei cristiani? Ma senza di essi non c’è il sacramento e solo con essi il miracolo dell’eucaristia è possibile… Signore non ce la faccio più!
Incomincia a fare tutto quello che ora puoi, fosse anche un solo Padrenostro… al resto ci pensa lui! Dice sant’Agostino: facienti quod est in se Deus non denegat gratiam – Dio non fa mancare la grazia a chi fa tutto quello che è in grado di fare. Anche se è scandalosamente insufficiente.
Fa un buio immenso, ci vorrebbe tanta luce… Invece di lamentarti accendi un fiammifero!