« In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà » (Gv 12,24-26).
La Croce è il senso profondo della vita cristiana. Nei momenti drammatici della vita ci viene spontaneo farci un segno di Croce. Dovremmo imparare, o re-imparare, a farcelo anche nei momenti belli. Portare la Croce, seguire Gesù sulla via della Croce, identificare la propria vita con la vita di Gesù crocifisso, vuol dire realizzare in sé l’amore vero. Vuol dire accettare di morire a sé stessi, rinunciando a fare del proprio io il centro del mondo per orientare la propria vita nel senso dell’amore di Dio.
Vuol dire vivere veramente. Che cosa significa, in concreto, essere centrati su sé stessi? “Nessuno mi capisce”. La verità è che il primo a non capirti sei proprio tu; in concreto non capisci di considerarti come un sole attorno al quale gli altri girano come altrettanti pianetini.
Lasciati conquistare dalla Croce: lei realizzerà quella rivoluzione copernicana di cui hai un estremo bisogno. Il sole non sei tu, ma Lui, attorno al quale devi girare assieme agli altri. « Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro » (2Cor 5,15).
Il Santo del giorno: Sant’ Ignazio di Antiochia Vescovo e martire