« […] penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza. A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui » (Ef 3,2-12).
San Paolo dice ripetutamente che il centro del suo messaggio è un “mistero”. Un mistero nascosto fino a quel momento e solo « ora manifestato ai suoi santi », un mistero di tale profondità e trascendenza da essere impenetrabile anche per le intelligenze angeliche.
Infatti anche gli angeli santi lo apprendono dall’annuncio degli Apostoli (cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo – 1Pt 1,12) e quelli malvagi, se lo avessero conosciuto, « non avrebbero crocifisso il Signore della gloria » (1 Co 2,8). Questo mistero non è accessibile ad una “sapienza di questo mondo”.
È tale che una intelligenza, anche quella acutissima e incomparabilmente superiore a quella umana come quella dei demóni, cioè dei “dominatori di questo mondo”, non è in grado di coglierlo basandosi sull’esperienza a lei accessibile, cioè sulle costanti e le leggi di questo universo creato.
Questa radicale superiorità della sapienza rivelata da Dio ai profeti e soprattutto agli Apostoli, rispetto alla sapienza umana e anche angelica, ha indotto molti a pensarla in contraddizione con la ragione dell’uomo, mentre è solo ad essa superiore. Tuttavia tanto e tanto superiore! In che cosa consiste questo mistero? San Paolo lo definisce così: « Cristo in voi, speranza della gloria » (Col 1,27).
È il mistero della volontà di Dio di salvare l’uomo in Cristo, cioè mediante l’incarnazione del Verbo, la sua passione, la sua risurrezione e il conseguente dono dello Spirito Santo che crea la Chiesa e – nella Chiesa – vuole radunare tutta l’umanità, in modo che Cristo sia il Capo e tutti coloro che accolgono la sua salvezza il suo Corpo. Al centro del mistero sta il Figlio di Dio che si offre in croce. Ecco perché neppure gli angeli lo potevano capire!
Il Santo del giorno: Sant’Orsola e compagne Martiri