« Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. […]. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande » (Mt 7,21.24-27).
In che cosa consiste il comandamento nuovo di Gesù che porta a compimento la Legge?
Non consiste né nella pura e semplice eliminazione della Legge, né in un’altra legge più radicale e perfetta, ma nel sincero riconoscimento che la Legge è Gesù stesso e dunque nell’accoglienza umile della sua misericordia, cioè della sua vita.
In parole povere: senza la grazia non è possibile essere cristiani (altrimenti saremmo degli eretici pelagiani). Che cosa è la grazia? È la vita di Gesù. Che cosa vuol dire accogliere liberamente la grazia? Vuol dire accettare di ri-vivere nella nostra vita la Vita di Gesù.
Ovviamente Croce compresa… « prima viene la vita, poi la dottrina, perché la vita conduce alla conoscenza della verità [prius vita, quam doctrina: vita enim ducit ad scientiam veritatis] » (san Tommaso d’Aquino). Anziché « Signore, Signore » gridiamo forte e chiaro: Gesù Salvatore abbi pietà di me che sono un peccatore!
Il Santo del giorno: San Francesco Saverio Sacerdote gesuita