« “Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati”. Una voce grida: “Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato” » (Is 40,1-5).
Dio parla al cuore e manda i suoi profeti perché parlino al cuore. Qual è il suo messaggio? Che cosa dice Dio al cuore? Il suo messaggio diventa chiaro, compiuto e perfetto in Cristo.
È il Vangelo, la buona notizia del suo amore infinito e misericordioso, che si manifesta nella sua incarnazione, nascita, predicazione, morte e risurrezione. Insomma in tutta la sua vita. Il suo narrare parte dal cuore e termina al cuore.
Sono solo parole? No! Sono parole e fatti. In ebraico ‘parole’ e ‘fatti’ si dicono nello stesso modo: ‘devarim’. È vita, perché la sua Parola eterna si è fatta carne per noi e – se l’accogliamo con una fede viva – diventiamo anche noi capaci di ri-viverla mediante l’amore.
La sua parola sgorga dal cuore e si rivolge al nostro cuore. Gesù in croce ci mostra “alla lettera” il suo cuore, che diventa visibile dal suo fianco squarciato (« uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua » Gv 19,34) e, così facendo “svela” il cuore di Dio.
Il Santo del giorno: San Nicola di Mira (di Bari) Vescovo