« Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome. Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio. Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il Maligno. Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre. Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio. Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti e la parola di Dio rimane in voi e avete vinto il Maligno. Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno! » (1Gv 2,12-17).
Arrivato a questo punto, Gesù introduce una mini-parabola (una mini-similitudine) tutta incentrata sull’ “occhio”. L’occhio è una manifestazione dell’anima, in cui l’anima esprime quello che desidera e gli piace (cfr. 1Re 20,6; Lam 2,4; Ez 24,16.21.25).
Qui Gesù ci invita a fare il confronto tra due modi di guardare alle ricchezze e ai beni di questo mondo, anzi – in fondo – a due modi di guardare qualunque cosa ci si pone davanti, cose o persone.
L’occhio cattivo allude al fatto che le cose e le persone sono viste come beni da sfruttare, mezzi per ottenere quello che ci piace, strumenti per soddisfare il proprio io. L’occhio buono al contrario è pieno di stupore e generosità « Chi è generoso [letteralmente: “l’occhio buono”] sarà benedetto, perché egli dona del suo pane al povero » (Pr 22,9).
Il modo con cui guardiamo alle cose e alle persone influenza tutto il nostro essere, facendolo cadere nelle tenebre o ponendolo nella luce.
Tutto quello che mi circonda è per me motivo di desiderio concupiscente o suscita in me il desiderio di amare? Vedo le cose come mezzi per amare o come strumenti per soddisfare il mio desiderio di potere? Guardo alle persone con desiderio di servirle con amore e per amore o per soddisfare il mio desiderio di potere e le spinte della lussuria che alberga nelle mie membra?
Il Santo del giorno: San Ruggero di Canne Vescovo