Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato». (Lc 6,1-5)
Gesù è il centro. Gesù è il Signore. Eppure questa parola non sempre è rettamente compresa. Gesù non è un signore tal dei tali ma è l’unico Signore. Ed è Lui il centro che ci rigenera e ci fonda, questo è il Signore: il centro. I farisei di cui parla il Vangelo, mettevano il centro della loro religiosità in tanti comandamenti. E anche oggi, se non c’è Gesù al centro, ci saranno diverse altre cose. Ed ecco allora che si incontrano tanti cristiani senza Cristo.
Quelli, per esempio, che hanno la malattia dei farisei e sono cristiani che mettono la loro fede, la loro religiosità, in tanti comandamenti. Ne derivano mille doveri:”devo fare questo e quest’altro”. “Ma perché lo fai? Perché si deve fare?” “Ah non lo so, ma si deve fare”. Dov’è Gesù in questa sequenza di ordini? Un comandamento è valido perché viene da Gesù e ci porta in sintonia con Lui, con un misterioso senso di ristoro. Ma se sono un cristiano senza Gesù che parla con il suo Spirito in noi, allora faccio questo e quest’altro e non so perché lo devo fare. Manca il buon gusto e il frutto sovrabbondante della benedizione del Padre.