In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!». (Lc 12,1-7)
Interessante che Gesù dica: vi mostrerò di chi dovete aver paura! Un po’ anche preoccupante. Forse qualcuno pensava che la parola paura non esistesse nel vocabolario di Gesù se non per essere esorcizzata. Quante volte ripete ai suoi discepoli: non abbiate paura! Nella Bibbia, questi incoraggiamenti “non abbiate paura” sono più di trecento. Praticamente uno per ogni giorno. Come a dire che ogni giorno Dio ci accompagna con la sua custodia, liberandoci dalla paura. Più ti appoggi alla croce di Gesù, tanto meno ti impaurisci.
Eppure nel Vangelo odierno cambia il registro e un po’ di paura ce la fa prendere, dato che ci introduce un dubbio atroce: esiste qualcosa o qualcuno che davvero può farci paura. E chi è costui? Anche se non lo nomina abbiamo capito che parla del demonio. Colui che dopo aver ucciso il corpo ha il potere di gettarci nella Geenna, nell’inferno. Eh si, di costui dobbiamo aver paura. Ma non al punto di essere ossessionati.
Una paura oserei dire “equilibrata”. Una volta i vecchi dicevano alle ragazzine che passavano molto tempo a guardarsi e riguardarsi che, se continuavano a fissare lo specchio avrebbero visto comparire il diavolo. Oggi ci ridiamo sopra, ma era un modo per far prendere consapevolezza della vanità, un’arma certamente privilegiata nelle mani del diavolo. Oggi con tutta la pedagogia a disposizione è difficile convincere ad aver una sana paura del peccato. Oggi si ha più paura del demonio nel film “L’esorcista”, che del demonio che ci tenta ogni giorno con la facilità del bere un bicchier d’acqua. Come dire: il demonio è solo roba da film!
C’è una provvida paura, dovuta al reale contatto con l’oscuro signore delle tenebre che, quanto più Maria è Regina del nostro cuore, tanto più si allontana da noi.