In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». (Lc 13,18-21)
È simile ad un granello di senapa
Il seme ha un aspetto insignificante, ma dentro ha la vita, che svilupperà fiori meravigliosi. Cristo paragona il seme al regno di Dio, e la storia della Chiesa conferma il paragone. I pellegrini che vengono a Roma vanno a vedere la tomba di San Pietro e di San Paolo. Ma chi erano, quando vennero a Roma, questi due Ebrei sconosciuti? Chi faceva attenzione a loro? Cos’erano in mezzo alla magnificenza del potere e della grandezza imperiale? Eppure pochi secoli dopo, quando Alarico mise Roma a ferro e fuoco, ordinò ai suoi barbari di risparmiare le basiliche di san Pietro e di san Paolo per venerazione degli apostoli della Chiesa. Questi miracoli si ripetono nella storia. Tutti sembrano più forti della Chiesa, ma essa sopravvive a tutti, perché ha in sé la vita.