In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». (Mt 5,1-12a)
Sigmund Freud, fondatore della psicanalisi, considerava fragili e psicologicamente immature le persone che fanno qualcosa per una ricompensa. E fra queste categorie di dipendenza i peggiori ovviamente sono i cristiani che credono ad una ricompensa irrealizzabile nell’aldilà. Poi ci metteva la sua anche Marx il quale riteneva la religione un oppio dei popoli. Non solo uomini immaturi, quindi, ma anche cristiani “drogati”! Il secolo scorso, dopo tutti i tentativi di costruire superuomini ideologici, miseramente crollati col muro di Berlino, è come un grido lanciato al mondo intero: Credete ai santi! Che sono gli unici veri grandi della storia!
Credo ad una santa Teresina che come una bambina si affida a Dio, con le sue fragilità, le sue paure ma con la fiducia dei bimbi che sanno che il loro babbo non li abbandona mai. Credo a san Francesco il quale a proposito delle ricompense diceva “Ogni pena mi è diletta pensando al paradiso che mi aspetta”.
La ricompensa di Dio, non è solo nell’aldilà! Le ricompense non stanno semplicemente dietro o davanti le beatitudini, ma stanno dentro le beatitudini. Mi spiego meglio. Se leggo ”beati i puri di cuore perché vedranno Dio”, non dobbiamo pensare a tenerci puri per vedere un giorno Dio in paradiso. No, la purezza del cuore è per vedere Dio oggi, per vederlo nel sole che sorge, nel volto di una mamma che ti serve da quando inizia il giorno, nella scuola che è già carità a distanza e nel lavoro che svolgi con fedeltà, insomma chi è puro vede Dio ovunque. Questo è il senso: accorgersi che quella ricompensa sta già dentro la beatitudine che vivi.