Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose» (Luca 5,17-26).
Il calendario liturgico del Rito Romano segnava ieri la seconda Domenica d’Avvento e con essa l’inizio della conseguente settimana di questo primo tempo forte dell’Anno liturgico 2023-2024. Sin dalla prima Domenica abbiamo celebrato lo scorrere del tempo con la rinnovata consapevolezza della necessità di vegliare per essere trovati pronti all’incontro con il Signore Gesù, il Figlio Unigenito del Padre che verrà a giudicare i vivi e i morti dopo essere già venuto nella carne, grazie al “sì” dell’Immacolata Beata Vergine Madre Maria, nella potenza dell’Amore dello Spirito Santo.
Il laicato cattolico ha potuto fare l’esperienza della veglia, ma non tanto di una vigilanza anche fisica nella penitenza gioiosa della preghiera, come fanno regolarmente uomini e donne consacrati nei rispettivi conventi secondo la loro vocazione religiosa. Piuttosto, ai laici è data in ogni comunità cristiana la possibilità di vivere l’intensa preparazione spirituale come ripresa della riforma di vita nel contesto della propria personale vocazione laicale.
Per questo è necessario riappropriarsi della virtù della fede in Cristo Salvatore, accogliendolo nella propria vita con la semplicità dei bambini, per poterlo conoscere veramente e per desiderare di ricevere il nutrimento del suo Corpo nell’Eucaristia, al fine di compiere la volontà del Padre suo camminando nella via della conversione e della guarigione dal peccato.
Chi ha percorso o desidera percorrere questo cammino di fede e di conversione, già celebrato nella liturgia quotidiana della trascorsa prima settimana di Avvento, ora, all’inizio di questa settimana, come il paralitico del brano evangelico è preparato a fare l’esperienza della guarigione dalla paralisi che il peccato ha causato nella sua vita.
È l’esperienza meravigliosa della libertà di amare, ossia di donare sé stessi a Dio e al prossimo nel suo amore, ricevendo, secondo il mandato di Cristo, l’assoluzione dei peccati, cioè il perdono di Dio, per mezzo del Sacerdote, nella celebrazione del Sacramento della Riconciliazione o Penitenza.
Ancora una volta, rialzati e riabilitati da Dio Padre misericordioso, non ci lasciamo ingannare e impaurire dal Nemico della natura umana, che ha deciso di “bruciare tutto” con i suoi “sanzionamenti” contro di noi impegnati nella battaglia del rispetto della vita e della famiglia naturale e cristiana. Anzi, offriamo a tutti la libertà della grazia e dell’Amore di Dio, che viene a donarci il coraggio di resistere vittoriosamente con il glorioso impegno di portare la gioia e la pace agli uomini e alle donne di buona volontà.