In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie» (Matteo 11,16-19).
Certamente anche i bambini sono capaci di contestare fra di loro i comportamenti incoerenti in varie occasioni, come già accadeva in Palestina ai tempi di Gesù allorché i compagni baravano rispetto alle usanze della vita sociale. Comprensibile dunque la disapprovazione e la chiara contestazione verso attuali comportamenti erronei ed incoerenti, da parte nostra come cattolici che abbiamo a cuore l’impegno per la formazione di una nuova società “a misura d’uomo e secondo il piano di Dio”.
Non abbiamo avuto ieri né oggi possediamo la ricetta pronta, comunque inesistente, per correggere le nostre incoerenze e quelle altrui. Però, grazie a Dio, sappiamo riconoscerle e abbiamo la grazia del “discernimento” per capire cosa avviene in noi e attorno a noi. Dalla Chiesa, attraverso il suo Catechismo e il Magistero vivo attuale, impariamo la Dottrina e i criteri per una chiara identità cristiana nell’avventura della nostra bella presenza cristiana nelle attuali società devastate dal veleno rivoluzionario nel modo di pensare e di agire.
Non abbandoniamo il campo e neppure gettiamo la spugna in una società sempre più devastata, demotivata e scoraggiata. Al contrario, come fanno i santi di ogni tempo, ci prendiamo cura delle sofferenze di piccoli e grandi, malati senza l’Amore di Dio. Cerchiamo di apprestare le cure secondo l’urgenza immediata aiutando tutti a accogliere Gesù nel rapporto personale con Lui, in un’amicizia fatta di preghiera, di testimonianza e di servizio per promuovere ovunque, secondo le reali possibilità, un mondo migliore in cui convivono armonicamente natura e grazia come in Gesù e Maria.
È un’avventura sempre nuova e interessante, nella quale non c’è tempo per annoiarsi o da perdere in rabbiose manifestazioni tanto inutili quanto violente. Non impegniamo neanche un solo attimo per presenziare in eventi più o meno qualunquisti secondo agende variamente mondane, qualora non lo richiedesse la buona causa della maggior gloria di Dio. A tutti comunque continuiamo ad offrire il nostro invito a metterci, insieme, alla Scuola dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.
Avremo la certezza e la consolazione che la nostra “riforma di vita” personale e sociale non è condizionata da fattori esterni, ma sentiremo che «la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».