Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei (Luca 1,26-38).
Quando ascoltiamo i miracoli realizzati dalla Madonna per la forza della devozione al Santo Rosario, restiamo meravigliati. Ricordare la vittoria di Lepanto sull’armata turca grazie ai Rosari pregati da tutti i cattolici, specie dallo stesso Papa, San Pio V, oppure la liberazione dell’Austria e dell’Italia dal comunismo per le mura spirituali costruite da tanti Rosari, o ancora la vittoria sui musulmani a Vienna grazie al fuoco guerriero e alla devozione mariana del Beato Marco D’Aviano, oppure, nel secolo scorso, i gesuiti incolumi nell’annientamento causato dalla bomba atomica a Hiroshima… insomma tanti prodigi spettacolari ci riempiono di ammirazione e di entusiasmo.
Viene da ricordare il dialogo di Gesù con Natanaèle: «Vedrai cose più grandi di queste!» (Gv 1,50). E così sarà ancora in questo caso: le grandi grazie del Rosario continueranno finché perdura la fede. Infatti, Colei che schiaccia la testa altèra del serpente è nell’attesa per mostrare la potenza della sua Mediazione universale. Aspetta le grandi sfide che dovranno superare i suoi devoti, per mostrare con quale efficacia e potenza è capace di salvare i suoi figli e di disperdere i suoi nemici.
Non è a caso che il Vangelo dell’Annunciazione, oggi meditato, ci ricorda che «nulla è impossibile a Dio»! Nel futuro prossimo dovremo ricordare queste parole sacrosante e, con fede raddoppiata, proclamare quel pezzo dell’antico inno delle Congregazioni Mariane che esorta a non temere alcun confronto quando si combatte la buona battaglia all’ombra dell’Immacolata. Con il Rosario, Dio farà meraviglie a nostro favore per mezzo di Maria. Abbiamo fede e preghiamo con fervore, e la vittoria del suo Cuore Immacolato anche sarà la nostra.