Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore (Matteo 1,16.18-21.24a).
Il culto di San Giuseppe presenta nella storia un andamento curioso. Praticamente inesistente per molti secoli (i Padri della Chiesa ne parlano solo in occasione dell’elogio che fanno dell’antico patriarca venduto in Egitto), esso si diffonde rapidamente a partire dalla fine del Medioevo e raggiunge il suo apogeo nel secolo XIX: il Beato Papa Pio IX (1846-1878) lo proclama Patrono della Chiesa universale, la sua festa, istituita nel 1621, diventa solennità di precetto, e sorgono innumerevoli istituti religiosi che portano il suo nome.
Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965), nonostante Papa San Giovanni XXIII (1958-1963) abbia introdotto il suo nome nel Canone Romano, il suo culto subisce una pausa di arresto e subisce anzi a un ripensamento, nel tentativo di riportarlo a più sobrie basi bibliche. Queste ultime sono ottimamente riassunte nella frase con cui si apre il Vangelo odierno: «Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo». Giuseppe fa di Gesù il «figlio di Davide»; come sposo di Maria, è lui stesso padre putativo di Gesù, custode e capo della Sacra Famiglia. Come dice il celebrante, rivolgendosi a Dio, nel Prefazio della Messa di San Giuseppe, «egli, Uomo giusto, da te fu prescelto come sposo della Vergine Madre di Dio, e servo saggio e fedele fu posto a capo della tua famiglia, per custodire, come padre, il tuo unico Figlio, concepito per opera dello Spirito Santo, Gesù Cristo nostro Signore».
Questo è più che sufficiente, come si vede, per legittimare l’amore del popolo cristiano per questo uomo «giusto» e silenzioso e per giustificare la fiducia nella potenza della sua intercessione. Giuseppe ci è soprattutto di esempio nella fede. La sua è la fede-obbedienza, che non consiste tanto nel credere in alcune verità, quanto nel fidarsi ciecamente di Dio ed eseguire puntualmente i suoi comandi. Questo non rimane in lui un atteggiamento solo del cuore, ma si traduce in un umile e fattivo servizio. Giuseppe è l’immagine dell’uomo dimentico di sé, sempre pronto a intervenire a favore degli altri, senza mai farlo pesare.