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Il pensiero del giorno

3 Aprile 2024 - Autore: Don Andrea Nizzoli



Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei discepoli erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane (Luca 24,13-35).


Caso unico al mondo! Non è mai successo che a una persona siano raccontati la sua morte e il suo funerale con abbondanza di particolari, e poi venga criticato per non aver realizzato quanto gli altri volevano che egli facesse prima della sua stessa morte. Purtroppo capita spesso di cadere in una visione del mondo dove vorremmo che Dio facesse quel che noi vogliamo. I due discepoli di Emmaus provvedono con zelo ad informare Gesù delle brutte notizie successe sul Calvario… Il loro orizzonte non si spinge una spanna oltre il loro naso.

In tal caso Gesù, con molta pazienza, ricomincia da Mosè. Così, ci mostra quanto occorre fare oggi: ricominciare daccapo, quindi dalla Parola di Dio, scavalcando tutte le frasi da prontuario immediato, ogni formula più o meno moralistica. Gesù apre il Vangelo e si lascia istruire dal Padre stesso. Anche noi siamo chiamati a ridiventare scolari del Vangelo, con meno risposte stereotipate, osservando cosa Dio fa accadere oggi. Così non subiamo gli avvenimenti, ma ne diventiamo attori al presente.

Cristo rimprovera questi due viandanti non perché non conoscono la Bibbia a memoria, ma perché non hanno l’intelligenza e il cuore pronti: «Stolti e lenti di cuore». La loro mancanza di comprensione è colpevole. Si comportano come se il cielo e la terra fossero a loro uso e consumo, non provano stupore dinanzi al dono di Dio. Dopo sette miglia di cammino al fianco di uno sconosciuto, si rendono conto di essere loro i poco informati. Tutto l’Antico Testamento dice dell’impossibilità dell’uomo a vincere il peccato senza Battesimo ed Eucarestia, che sono frutto del sacrificio della croce.

Allora i due discepoli prima gustano un sentimento profondo, più forte delle loro tenebre, legato invece all’ascolto della Parola. Poi chiedono a Gesù di restare, perché si fa sera. Ora, che sono pronti per accettare di dover essere nutriti dal pane di Dio, Gesù può scomparire. Ormai saranno loro due e predicare la salvezza cristiana.

San Sisto I Papa

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