In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli». (Mt 18, 1-5.10)
Una perla della rivelazione è l’angelologia, che pone una meravigliosa chiarezza sul mondo delle persone invisibili, ma che riguardano il nostro quotidiano, giacché tutti veniamo in contatto con angeli e demoni. Non esiste nessun altro spirito che tocchi il cuore dell’uomo. Con S. Ignazio si impara ad accoglier il linguaggio dell’angelo e a distaccarsi da quello del demonio.
La Bibbia non dice nulla sulla natura degli angeli, ma ne parla in termini di ufficio ed è nella loro funzione di messaggeri, custodi e liturghi – dediti quindi ad una continua lode di Dio nel cielo – che noi li conosciamo. Misteriosi nel loro invisibile modo di essere, essi però esistono e le pagine della Sacra Scrittura ne sono gremite. Quel che vale più la pena di riscoprire è il fatto del loro influsso nel mondo e in particolare su quel mondo dei salvati che è la Chiesa.
L’uomo non è che una parte della creazione e per di più si realizza nel suo rapportarsi con altri esseri, tra cui gli Angeli e i demoni. E’ necessario comprendere che l’Angelo si rapporta non solo a quel che è l’uomo così com’è, ma nel suo incessante divenire. Perciò non è davvero superfluo cercare di capire chi sono gli Angeli, perché ciò che l’Angelo ci insegna a proposito del suo modo di essere, ci è anche rivelatore di ciò a cui, in modo umano, noi possiamo tendere: uno stato di continua comunione con Gesù e Maria e quindi il permanere del nostro stato interiore nella tranquillità della verità.
Gli angeli sono ben più che personaggi di un repertorio poetico popolare. Essi vivono nella sfera del Padre, del Cristo, dello Spirito Santo. Ma anche nella nostra. Rappresentano, infatti, un grado più elevato e più intenso di essere a cui, in forza dell’amore, possiamo tendere. E’ un fatto che dentro la nostra condizione di provvisorietà in cui ciò che saremo non è ancora rivelato, “se noi non ci sforziamo di rassomigliare all’Angelo che vive la presenza di Dio, ci dirigiamo a colpo sicuro verso colui che si è distolto da Lui: il demonio. Perché l’uomo esiste, solo superando se stesso e dunque avvicinandosi all’Angelo o al demonio” (E.Peterson – Il libro degli Angeli). Gli angeli sono qui ora, mentre scrivo.