« 1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. 2 Quando il profeta Natan andò da lui, che era andato con Betsabea. 3 Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. 4 Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. 5 Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. 6 Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio. Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre. 8 Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve. 10 Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato. 11 Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. 12 Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. 13 Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. 14 Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. 15 Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia. 17 Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. 18 Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti. 19 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. 20 Nella tua bontà fa’ grazia a Sion, ricostruisci le mura di Gerusalemme. 21 Allora gradirai i sacrifici legittimi, l’olocausto e l’intera oblazione; allora immoleranno vittime sopra il tuo altare ».
È uno dei sette salmi penitenziali (certamente il più conosciuto): 6; 32; 38; 51; 102; 130; 143. Per commentare questo salmo – molto brevemente e in modo “essenziale” – non trovo niente di meglio che riprodurre alcune parole del commento di fra’ Gerolamo Savonarola.
Mi permetto solo un piccolo intervento, quello di tradurre le sue parole in italiano moderno (riporto comunque la fonte e chiunque potrà così controllare l’esattezza della mia “traduzione”): «O Dio che abiti in una luce inaccessibile, Dio nascosto che non può essere visto con gli occhi del corpo […]. […] io cerco te incomprensibile. Io invoco te ineffabile. […]. Non trovo nessun nome col quale possa designare la tua realtà indicibile; Dio dunque che sei tutto quello che è in te, la tua sapienza, la tua bontà, la tua potenza, la tua suprema felicità, essendo così misericordioso che cos’altro sei se non la stessa misericordia? Ed io che altro sono se non la miseria stessa? Ecco allora Dio mio, ecco davanti a te la miseria. Che farai dunque tu che sei la misericordia? Farai certamente quello che ti è proprio, perché non puoi cambiare la tua natura: toglierai di mezzo la miseria […]. […]. L’abisso della miseria invoca l’abisso della misericordia. L’abisso dei peccati invoca l’abisso delle grazie. Maggiore è l’abisso della misericordia dell’abisso della miseria. L’abisso della misericordia inghiottisca e consumi l’abisso della miseria. […]. Abbi misericordia di me Signore non secondo la misericordia degli uomini che è piccola, ma secondo la tua che è grande, immensa, incomprensibile, che va immensamente oltre tutti i peccati. […]. Chi potrà mai disperare e non avere fiducia in te?» (Espositione di frate Hieronimo Savonarola da Ferrara, sopra il Salmo 50 Miserere mei Deus: quando era in prigione del mese di Maggio 1498, ca. 1550, Bayerische StaatsBibliothek).
L’abisso della mia miseria invoca l’abisso della Tua misericordia. In queste parola sta tutto il mistero e la realtà della nostra vita. L’importante, l’essenziale, è viverla tutta nella fede, cioè invocando sempre e radicalmente la Sua misericordia.
Beato Corrado Confalonieri da Piacenza Eremita, Terziario francescano