« Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui » (Gv 3,31-36).
In questo brano troviamo delle parole che ci aiutano a capire un po’ più in profondità che cosa è la fede. Noi esercitiamo la fede quando poniamo la nostra fiducia in Dio e ci affidiamo a Dio. La fede comporta due cose: l’assenso dell’intelligenza e il consenso della volontà, per questo non può mai ridursi ad una decisione puramente intellettuale indipendente dal nostro comportamento (cfr. Gc 2,14-26).
Chi si comporta male si sottopone con le sue stesse azioni alla “vendetta dell’essere”. Posto che l’essere non è disordinato e caotico, ma ha una struttura ben precisa, chi si comporta in contrasto con questa struttura si costruisce con la sue mani l’inferno.
Questa è propriamente « l’ira di Dio ». Queste conseguenze terribili possono essere evitate solo affidandoci, nell’obbedienza della fede, a Gesù, il cui nome significa YHWH salva, cioè “Egli è” (la pienezza dell’essere, che sola può riaggiustare l’essere stravolto dal peccato) “salva” per amore e misericordia.
Chi non obbedisce al Figlio rimane nel circolo inevitabile dell’ira, cioè del disordine distruttivo e caotico.