In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera» (Lc 12,49 – 53).
Il senso cristiano della parola “pace” non è mai da intendersi come totale assenza di conflitto. Soprattutto a livello spirituale, è assai pericoloso mancare di scienza dello spirito in relazione al peccato originale. Questa conoscenza è tra le più importanti all’interno della Rivelazione, in quanto chiama in causa un’entità operante nel male e solo nel male, che non si può affrontare solamente con forze umane. Satana è una persona spirituale, portatrice di possibilità conoscitive e d’azione anche sulla materia enormemente superiori alle possibilità umane. Si spiega così l’indispensabilità di un intervento salvifico, che solo Dio può dare. Il combattimento spirituale è continuo, e la pace è da intendersi come la vita all’interno di una fortezza che sarà sicuramente attaccata, ma dispone di armi vincenti. La pace sulla terra sarà sempre messa alla prova. E’ un dramma, ma assolutamente vincente, per chi accoglie e lascia ardere il fuoco della Pentecoste.
Lo Spirito Santo è fuoco, è fuoco interiore. Il fuoco illumina e riscalda, come lo Spirito Santo illumina la mente e riscalda il cuore con la sua consolazione. Non è cosa che riguarda solo le anime illuminate dei mistici: ognuno di noi ha la luce della coscienza, che gli insegna con chiarezza e insistenza come deve agire, e la vita di fede rafforza questa luce. Anche chi non ha ricevuto un’istruzione religiosa possiede questa luce.
Dio nella Bibbia è chiamato «Fuoco divoratore» (Dt 4,24). La sua santità non permette al peccatore di avvicinarsi, ma non lo uccide. Mosè domanda di «levarsi i sandali», di inginocchiarsi innanzi ad un «roveto che arde ma non si consuma» e ascoltare.
Lo scontro che Gesù è deciso a sostenere non è contro uomini o poteri umani, ma contro il nemico di Dio e dell’uomo: Satana. Chi vuole resistere a questo nemico, rimanendo fedele a Dio e al bene, deve necessariamente affrontare incomprensioni e, qualche volta, vere e proprie persecuzioni. Perciò, quanti intendono seguire Gesù e impegnarsi senza compromessi per la Verità, devono sapere che incontreranno opposizioni e diventeranno, loro malgrado, segno di divisione tra le persone, addirittura all’interno delle loro famiglie.
L’amore per i genitori, infatti, è un comandamento sacro, ma per essere vissuto in modo autentico non può mai essere anteposto all’amore di Dio e di Cristo. Proprio mettendo Dio al primo posto, sulle orme dello stesso Signore Gesù, i cristiani diventano «strumento di pace», secondo la celebre espressione di san Francesco d’Assisi. Non di una pace inconsistente e apparente, ma reale, perseguita con coraggio e tenacia nel quotidiano impegno di vincere il male con il bene (cfr Rm 12,21), pagando di persona il prezzo che questo comporta. Il fuoco interiore dello Spirito è un sentimento spontaneo che i condizionamenti della società tendono a spegnere, ma Dio è sempre pronto a riaccenderlo per illuminare di nuovo la nostra anima.