In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo» (Lc 21,5 – 11).
Tutte le cose sono destinate a scomparire, anche il magnifico Tempio che ha ridato lustro e notorietà alla decadente Gerusalemme. Erode il Grande, con notevole intuito politico, aveva dato il via ai lavori di ampliamento nel 19 a.C. ed essi saranno conclusi solo nel 62 d.C.: ottant’anni per costruire uno spazio capace di accogliere centocinquantamila persone. Appena 9 anni dopo sarà raso al suolo da Tito e dall’esercito romano, giunto nella capitale ebraica per sedare una rivolta. Quante opere d’arte, frutto dell’ingegno umano, vengono distrutte dall’idiozia umana e dalla violenza! Quante volte nella storia la cultura e la bellezza sono state spazzate via dalla bramosia di potere degli uomini!Come noi giungiamo alla gloria mediante la croce e entriamo nel Regno di Dio passando per la morte, così ogni realtà terrena e lo stesso cosmo.
La storia è un susseguirsi di regni che giungono ad un apogeo e poi decadono, soltanto la Chiesa cattolica permane, e anche dove ha subito persecuzioni ed è receduta è stato per negligenza dei singoli, non per il suo indiscusso messaggio di Verità. Ne esce quella grande conferma dell’esistenza di Dio che è la Chiesa cattolica stessa, nella sua saldezza e compattezza. Eppure essa proclama: «Accumulate invece per voi i tesori in cielo dove ne tarma ne ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano» (Mt 6, 20).
Vi è un pericolo nella vita spirituale chiamato “demone meridiano”. Può colpire anche noi cattolici, e si insinua subdolo e ingannevole. Gli Apostoli, ebrei, osservando la grandezza del Tempio di Gerusalemme, probabilmente sono stati colti da un senso di autosufficienza. Come dire: «A che livello di grandezza siamo arrivati con un simile tempio! Esso non sarà mai più distrutto, e in fin dei conti ce lo siamo meritati. Adesso possiamo allentare un po’ in nostro impegno»!
Praticamente è quanto mette in luce il Vangelo, quando la campagna di un uomo ricco aveva reso molto e aveva saturato i magazzini; il proprietario pensa di riposarsi e darsi alla gioia, senza ringraziare Dio dei beni ricevuti e senza più porre attenzione alla sua volontà, giudica follemente di avere ancora molti anni di vita innanzi, come se fosse il signore della vita, quando invece la notte stessa gli verrà chiesto di rendere conto della propria esistenza al Padre Eterno (cfr Lc 12,16 – 21). Il benessere e il denaro sono un terribile anestetico, che allontana lentamente da Dio e insinua un mortifero spirito di autosufficienza. Esso porta ad accomodarsi in una situazione agiata, foriera di brusche cadute. Tutte le mattine rendiamo gloria a Dio e preghiamolo che ci doni un retto uso di tutte le cose del creato.