In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono (Mt 4,18 – 22).
L’apostolo Andrea era discepolo di Giovanni Battista e questo dice tanto dell’anima di quest’uomo e della sua sincera ricerca di Dio. Era un uomo di fede e di speranza autentiche. L’episodio più significativo è quello che abbiamo nel Vangelo di Giovanni (Gv 1,35 – 42 ), dove si narra che un giorno Andrea, sentì il Battista indicare Gesù come l’agnello di Dio (Gv 1,36). Egli allora, insieme al futuro evangelista Giovanni, seguì Gesù, il quale accortosi dei due, chiese loro che cosa cercassero. La risposta di Andrea è l’inizio della sua grande vicinanza al Signore: «“Rabbì, dove abiti?”. Disse loro: “Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio». L’incontro dovette essere particolarmente incisivo, se i due ricordavano persino l’ora di quel grande momento. Videro dove dimorava e quel giorno dimorarono presso di lui (Gv 1,37 – 39).
Andrea quindi godette di preziosi momenti di intimità con Gesù. San Giovanni Crisostomo fa questo commento: «Andrea, essendo rimasto vicino a Gesù e avendo imparato molte cose, non tenne nascosto in sé questo tesoro, ma si affrettò a correre dal proprio fratello per condividerlo con lui: “Abbiamo trovato il Messia, che significa il Cristo, e lo condusse a Gesù” (Gv 1,40 – 43)». Qui Andrea dimostrò un non comune spirito apostolico, infatti fu il primo degli apostoli a seguire Gesù ed è onorato dalla Chiesa bizantina con l’appellativo di Protoklitos, che significa appunto “il primo chiamato”. Il grande insegnamento dell’apostolo Andrea è la prontezza a riconoscere la pienezza di verità che è la persona di Gesù stesso e quindi a seguirlo (cfr Mt 4,20; Mc 1,18), a parlare con entusiasmo di Lui a quanti incontriamo e soprattutto a coltivare con Lui un rapporto di vera familiarità, ben coscienti che solo in Lui possiamo trovare il senso ultimo della nostra vita e della nostra morte. Andrea avrebbe incoraggiato l’apostolo san Giovanni a scrivere i fatti e i detti di Gesù narrati nel suo Vangelo. A Patrasso, in Acaia, dove si era fermato a predicare, l’apostolo Andrea ricevette la palma del martirio, inchiodato su una croce a braccia diagonali, da cui deriva la “Croce di Sant’Andrea”.