In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi» (Mc 9,38-40)
Chi non è contro di noi è per noi. Nella vocazione divina ad ogni uomo è affidato un compito. Chi lo fa bene, rimane unito al Bene supremo, anche se non lo sa e non ci pensa troppo. Il Bene supremo è Dio, il bene incarnato è Cristo. Su questo principio si fonda il cosiddetto ecumenismo cattolico. La Chiesa nel senso più largo della parola è una grande famiglia composta da tutti gli uominiche fanno il bene. Perciò non possono essere uno contro l’altro, ma si rispettano a vicenda e lavorano per un fine comune, affinché si realizzi la carità di tutti verso tutti.
Non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Se la prima frase può essere fondamento dell’ecumenismo universale, questa ci può servire come esortazione all’ecumenismo verso le altre confessioni cristiane. La fede in Gesù Cristo è comune, ma purtroppo i suoi fedeli sono divisi in molte Chiese. Dal punto di vista giuridico istituzionale e in parte anche dogmatico, molti battezzati sono separati dalla Chiesa Cattolica, ma, per mezzo delle opere buone fatte nel nome di Gesù Cristo, essi sono uniti alla Chiesa universale. Eppure, talvolta sparlano della Chiesa e dei cattolici.Se sono persone di buona volontà, lo fanno per ignoranza e in buona fede credono che i cattolici siano lontani da Cristo. Anche sant’Agostino, quand’era manicheo, parlava male della Chiesa. Ma più tardi dirà: «Non ho mai veramente parlato contro la Chiesa, ho combattuto contro l’opinione sbagliata che avevo di essa».
Il senso dell’ecumenismo fra i cristiani dovrebbe concretizzarsi nello sforzo di correggere le false opinioni degli uni sugli altri. La globalizzazione e il conseguente grande contatto anche con il mondo cristiano orientale – distante da quasi un millennio – è una grande occasione dell’ora presente. Solo il contatto diretto e la ricerca del dialogo, può portare al superamento di tante asperità storiche, al fine di ricompattare l’unica Chiesa di Cristo, unendone i due indispensabili polmoni, di cui tanto parlava San Giovanni Paolo II, quello orientale, molto legato alla pneumatologia, e quello occidentale, più legato alla razionalità ed all’azione sociale.