Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: “È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni”. Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: “Ogni regno diviso in sé stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in sé stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e nespartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. (Lc 11, 14-23)
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro.
Il secondo libro di Samuele descrive l’ascesa di Davide al regno. Davide era l’ultimo dei sette figli di Iesse, era il più giovane, non particolarmente vigoroso, ma sicuramente di bell’aspetto. Eppure divenne fondatore della dinastia e fu un grande uomo di saggezza e d’armi. Si racconta nei dettagli come fortificò Gerusalemme, come sottomise gli altri popoli e come era solito pregare: “Il Signore degli eserciti è il Dio d’Israele! La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a Te!”. (2 Sam 7, 26)
Eppure anche lui cadde nel peccato mortale, perché non era ancora giunto il salvatore. Soltanto la carità di Gesù, donata a noi nell’Eucarestia, rafforza veramente il cuore contro il maligno e le sue seduzioni. Nessun uomo dell’Antico Testamento, riesce ad essere fedele a tutti i comandamenti. Era indispensabile l’intervento del Messia.
Nella letteratura spirituale Gerusalemme è simbolo del cuore umano. Il cuore lo difende il Signore, ma anche noi dobbiamo sforzarci di proteggerlo. La difesa del cuore sono le virtù. Ma quale virtù è così forte da ottenere le altre come alleate?
Quasi tutti gli autori spirituali sono d’accordo sulla carità. Sant’Efrem la paragona al fuoco che arde nel cuore: nessuna tentazione si può avvicinare. Porta un esempio molto realistico. In oriente si cucinava all’aperto, e le mosche erano attirate dal cibo. Ma le mosche finivano nella minestra solo quando era fredda; finché era bollente non potevano neppure volarci sopra. Così succede anche al cuore: finché arde d’amore, nessun pensiero cattivo si può avvicinare. (cfr T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno)