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Il pensiero del giorno

26 Marzo 2022 - Autore: Don Andrea Nizzoli

Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato”. (Lc 18, 9-14)


Il confronto tra il fariseo e il pubblicano è provocatorio perché al tempo di Gesù i farisei erano stimati come persone giuste, mentre i pubblicani, esattori delle tasse e in collaborazione con i romani invasori, erano giudicati peccatori pubblici. Tuttavia il fariseo rispecchia la religiosità distorta di molti giudei, che pensavano di poter rivendicare dei diritti dinanzi a Dio per la loro osservanza scrupolosa della Legge. La presunzione di essere giusti li rendeva superbi e sprezzanti nei confronti del prossimo, tanto da atteggiarsi come giudici degli altri. Il fariseo sale al tempio non per pregare Dio, ma per vantare i propri meriti. “Al posto del Dio misericordioso si è collocato <<l’io>> con tutta la sua vanità”. Dalla sua bocca nessuna lode, nessun ringraziamento per i doni ricevuti da Dio, ma solo un monologo insensato di autoesaltazione. Gli altri uomini sono peccatori; lui solo è il prototipo della santità. Era prescritto il digiuno una volta l’anno, nel giorno dell’espiazione (Kippur), e lui digiunava due volte la settimana. La legge comandava la decima per il tempio dei prodotti più importanti, cioè del grano, del vino e dell’olio e dei primi nati del gregge (Dt 14, 22ss); il fariseo paga la decima su tutti i frutti della terra.

Un vero campione di santità; perciò pregava ritto, cioè ben in vista, soddisfatto di sé. Al contrario, ha fede chi pensa con il cuore di Dio, chi vuole fare la sua volontà. Quando chiediamo “sia fatta la tua volontà”, saremo sicuramente esauditi. Ma come essere sicuri che ciò che chiediamo è veramente la volontà di Dio? Quando domandiamo il perdono dei peccati, scrive San Giovanni Crisostomo, perché quello è anche il suo desiderio.

“Signore Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore”, è quella preghiera che nel vangelo, provoca sempre il pronto intervento misericordioso del nostro salvatore. Recitandola sinceramente possiamo star certi che Dio ci esaudirà. (cfr A. Poppi – Sinossi dei quattro vangeli)


Santi Baronto (Baronzio) e Desiderio 

Eremiti a Pistoia

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Info Don Andrea Nizzoli

Andrea Nizzoli, nasce a Parma, il 30 Maggio 1961, diplomato perito meccanico nel 1980, lavora quattro anni nel settore dell’acciaio inox per le tecnologie alimentari. Determinante, dal punto di vista umano-religioso, l’hanno trascorso durante un severo servizio militare, presso il Battaglione Folgore a Livorno, nel 1981-82.
Militante in Alleanza Cattolica dal 1986, entra in contatto nel 1988 con l’Associazione Sacerdotale: “Opus Mariae Matris Ecclesiae”, con cui inizia un percorso di discernimento vocazionale. Durante questi anni di intensa formazione culturale spirituale, consegue la laurea in Scienze Agrarie, indirizzo in Tecnologie Alimentari nel 1993.
Pochi giorni dopo, entra ufficialmente nel seminario vescovile della diocesi di Massa-Carrara-Pontremoli. Ordinato sacerdote nel 1999 presso la sopra citata associazione, appartiene tutt’ora al clero diocesano e risiede stabilmente in Lunigiana, località Filetto (MS). Dopo il Baccelierato in Sacra Teologia, consegue il Master Biennale in “ Scienza e Fede”, presso l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”.
Svolge il suo ministero come parroco di diverse parrocchie dell’Alta Lunigiana e come guida degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola. Presso Alleanza Cattolica, come sacerdote, è stato per sedici anni assistente spirituale del settore giovanile e tutt’ora collabora strettamente allo stesso apostolato spirituale e culturale.

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