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Il pensiero del giorno

29 Marzo 2022 - Autore: Don Andrea Nizzoli

Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: “Vuoi guarire?”. Gli rispose il malato: “Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me”. Gesù gli disse: “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”. E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: “È sabato e non ti è lecito portare la tua barella”. Ma egli rispose loro: “Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina””. Gli domandarono allora: “Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?”. Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: “Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio”. Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato. (Gv 5, 1-16)


Non peccare più perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio

In che cosa ha peccato quell’uomo? La sua paralisi era una pena per una colpa? Il vangelo non lo rivela, piuttosto mette in guardia sul pericolo sempre presente dell’immobilità. Il peccato si manifesta come una specie di paralisi spirituale, come un’incapacità di usare le proprie qualità per fare del bene. Questa paralisi raggiunge forme quasi patologiche quando si tratta di antiche passioni. Un grande pigro quasi preferisce lasciarsi bruciare che saltare dal letto in caso di allarme. Drammatico diventa “camminare fuori” dalla paralisi di un’antica avarizia, lussuria, ira, invidia… Ma la paralisi aggredisce anche nel caso di passioni minori. Per chi non va in chiesa da tanto tempo è un supplizio ascoltare la messa.

Confessarsi dopo molti anni è una fatica peggiore che scalare un ghiacciaio. A chi ha smesso di pregare le parole delle preghiere più semplici sembrano più incomprensibili della scrittura cuneiforme. Ci vuole una grande forza di volontà per tornare a fare queste esperienze e capire che non è poi tanto difficile come sembrava. Ma in molti casi ci vuole un vero miracolo della grazia per spingere l’uomo ad alzarsi e camminare. (cfr T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno)


Beato Bertoldo 

Priore generale dei Carmelitani

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Info Don Andrea Nizzoli

Andrea Nizzoli, nasce a Parma, il 30 Maggio 1961, diplomato perito meccanico nel 1980, lavora quattro anni nel settore dell’acciaio inox per le tecnologie alimentari. Determinante, dal punto di vista umano-religioso, l’hanno trascorso durante un severo servizio militare, presso il Battaglione Folgore a Livorno, nel 1981-82.
Militante in Alleanza Cattolica dal 1986, entra in contatto nel 1988 con l’Associazione Sacerdotale: “Opus Mariae Matris Ecclesiae”, con cui inizia un percorso di discernimento vocazionale. Durante questi anni di intensa formazione culturale spirituale, consegue la laurea in Scienze Agrarie, indirizzo in Tecnologie Alimentari nel 1993.
Pochi giorni dopo, entra ufficialmente nel seminario vescovile della diocesi di Massa-Carrara-Pontremoli. Ordinato sacerdote nel 1999 presso la sopra citata associazione, appartiene tutt’ora al clero diocesano e risiede stabilmente in Lunigiana, località Filetto (MS). Dopo il Baccelierato in Sacra Teologia, consegue il Master Biennale in “ Scienza e Fede”, presso l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”.
Svolge il suo ministero come parroco di diverse parrocchie dell’Alta Lunigiana e come guida degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola. Presso Alleanza Cattolica, come sacerdote, è stato per sedici anni assistente spirituale del settore giovanile e tutt’ora collabora strettamente allo stesso apostolato spirituale e culturale.

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