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Il pensiero del giorno

20 Aprile 2022 - Autore: Don Andrea Nizzoli

Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?”. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: “Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò loro: “Che cosa?”. Gli risposero: “Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. Disse loro: “Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?”. Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!”. Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. (Lc 24, 13-35)


Spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

Sant’Agostino racconta di avere vissuto un’esperienza particolare. Durante una profonda crisi in cui non riusciva a fare chiarezza nei pensieri del suo cuore, sentì come una voce: “Prendi la Scrittura e leggi!”. Anche san Girolamo ha vissuto momenti difficili, tormentato da molte tentazioni. Non lo aiutava la fuga dal mondo, ma la lettura della Scrittura.

Sono esperienze che raccontano in molti, e Origene spiega il perché. La Scrittura contiene la parola di Dio, e la stessa parola ha creato anche la nostra anima e parla nella nostra coscienza.

Quando leggiamo i testi del libro sacro, percepiamo la loro affinità con la nostra anima. Le parole della Scrittura per il cuore sono come un balsamo che mitiga il dolore e dà la giusta direzione ai pensieri. Succede anche l’opposto, cioè quello che sperimentano i discepoli sulla via per Emmaus.

La propria esperienza di vita, gioiosa o tragica, quando si proietta nella Bibbia, dà una comprensione più profonda del testo. L’anima e la Scrittura, in armonia, ci insegnano a conoscere la vera realtà. Il cammino verso Emmaus è divenuto simbolo dello stato d’animo desolato. Crolla, tanto di ciò in cui si sperava. A volte ciò è dovuto a circostanze precise, ma molte volte si tratta di un vuoto psicologico. Il primo impulso in tal caso è fuggire altrove e lasciare tutto. Invece la disperazione si combatte facendo l’opposto: nessun cambiamento e nessuna decisione nella desolazione, insegna sant’Ignazio di Loyola.  Ottima in tal caso, è la lettura dei Salmi. (cfr T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno)


Sant’ Agnese da Montepulciano 

Vergine

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