In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre”. (Gv 16, 23b-28)
Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete ed otterrete
In tutte le religioni si va presso luoghi sacri, dove più forte è la presenza della divinità, per chiedere qualcosa. Per questo vengono spesso edificati dei santuari. Nella Roma antica la preghiera era molto spesso un contratto legale. Noi ci impegniamo a costruire e a dedicare ad un certo Dio un tempio, se lui ci darà ausilio per realizzare una certa impresa.
Gli intellettuali nutrono seri dubbi su queste preghiere-ricatto. E poi, anche se Dio esaudisse le nostre richieste, siamo sicuri che ci convenga? Chiediamo che le cose vadano come vogliamo noi, ma i nostri bisogni nascono da una visione limitata: non è meglio piuttosto che il mondo e la nostra vita vadano avanti secondo il volere di Dio e non secondo il nostro? Cosa rispondere? La volontà di Dio si identifica con Cristo. Se noi siamo identificati con Cristo e domandiamo a Dio nel suo nome, avviene un’incredibile meraviglia: il nostro volere e il volere di Dio si fondono in un unico volere. E questa preghiera è sempre esaudita.
Io non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso vi ama
San Paolo scrive che Cristo è l’unico mediatore fra Dio e gli uomini (1Tim 2, 5). Dio è talmente al di là e al di sopra dei nostri pensieri che è meglio rivolgersi ad un intermediario che gli è più vicino. Succede in tutte le religioni. Anche i sacerdoti hanno funzione di intermediari, come l’avevano Mosè ed Aronne nell’Antico Testamento.
Come dice la parola stessa, intermediario è colui che è “in mezzo”, inferiore a Dio e superiore agli uomini. Gli ariani immaginavano così Cristo. Ma secondo la fede cristiana Cristo non è “in mezzo”: è il vero Dio da Dio vero e nello stesso tempo è vero uomo, è Dio nell’uomo. In Lui il Padre ama il Figlio-Dio-uomo. In seguito Cristo si identifica con i suoi discepoli. E allora anche in noi è presente in modo misterioso il Dio Figlio.
Perciò il Padre ci ama e volentieri acconsente alle nostre domande, quando sono in Cristo (cfr T. Spidlik – Il Vangelo di ogni giorno).