Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: “Àlzati e mettiti qui in mezzo!”. Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: “Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?”. E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: “Tendi la tua mano!”. Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù. (Lc 6, 6-11)
La buona dottrina va accolta, ma rischia di essere smentita da una condotta incoerente. Per questo Gesù dice: “Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere” (Mt 23, 3). L’atteggiamento di Gesù è esattamente l’opposto: Egli pratica per primo il comandamento dell’amore, che insegna a tutti, e può dire che esso è un peso leggero e soave proprio perché ci aiuta a portarlo insieme con Lui (cfr Mt 11, 29-30).
Pensando ai maestri che opprimono la libertà altrui in nome della propria autorità, San Bonaventura indica chi è il vero Maestro, affermando: “Nessuno può insegnare e nemmeno operare, né raggiungere le verità conoscibili senza che sia presente il Figlio di Dio” (Sermo I de Tempore XXII post Pentecostem).
Gli ebrei si scandalizzano che Gesù non osservi il sabato. Però non è facile provare che ha trasgredito, perché ha guarito il malato soltanto con la parola. Nessun precetto dell’Antico Testamento proibiva di parlare ad alta voce in giorno di sabato. In un altro passo, Gesù si dichiara signore del sabato. Un’interpretazione superficiale è questa: i precetti valgono per gli altri, ma non per me, sono dati da Dio ed io sono il Figlio di Dio.
Ma così fanno anche i dittatori, che impongono ai sudditi leggi che poi loro non rispettano. In democrazia, al contrario, la legge è uguale per tutti. Cristo, come figlio del suo popolo, riconosceva di dover rispettare le leggi, e infatti dice di non essere venuto ad abolire la Legge, ma a darle compimento (Mt 5, 17). La polizia che punisce le trasgressioni non si chiede il senso della legge, e neanche i giudici se ne preoccupano troppo, a loro preme soprattutto farla rispettare. Invece le leggi divine chiedono di comprenderle e di osservarle per il bene, e di interpretarle secondo la carità di Dio.
(cfr T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno & cfr Benedetto XVI° – Commenti ai vangeli)