I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: “Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Egli disse loro: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”.
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”.
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono”. (Lc 10, 17-24)
Anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome
Il nome, per i bambini è una cosa seria. Se il loro nome viene pronunciato male o storpiato, si arrabbiano e piangono. Per gli antichi semiti e anche oggi per alcuni popoli orientali, il nome è tutt’uno con la persona. In Indonesia fino a pochi anni fa c’era il costume di cambiare il nome quando si cambiava professione, e in certe società tradizionali si cambiava il nome quando si entrava nell’età adulta. Un tempo i religiosi cambiavano nome entrando in monastero, ma siccome questo costituiva un problema all’anagrafe, la consuetudine si è affievolita. Nella Bibbia il nome ha un grande peso: conoscere il nome vuol dire conoscere la persona. Dio non rivela a nessuno il suo nome, dice solo di essere JHWH, cioè colui che è (Es 3, 14). Invece la gente conosceva il nome del figlio di Maria, Gesù di Nazareth. A coloro che hanno creduto alla sua divinità, Egli ha rivelato il suo nome e ha manifestato il suo potere.
Nel tuo nome
Per la devozione al nome di Gesù furono composte anche delle litanie. Il simbolo IHS sulle porte delle chiese o sui libri di preghiera indica tre lettere dell’alfabeto greco, erroneamente considerate latine, che altro non sono che l’abbreviazione del nome di Gesù. Il famoso predicatore francescano san Bernardino da Siena predicava la devozione al nome di Gesù. Nell’oriente cristiano troviamo molte meditazioni sulla forza del nome di Gesù, da cui nasce la così detta preghiera di Gesù, la ripetizione continua dell’invocazione del cieco di Gerico: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!
Il gesuita russo I. Kologrivov paragona la pronuncia del nome di Gesù alla pittura delle icone: il nome pronunciato è come un’icona-acustica della persona. Pronunciare spesso il nome di Gesù è quindi avere davanti agli occhi lo Spirito, la sua immagine, pertanto anche la sua presenza e la sua potenza.
(cfr. T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno)
Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux) Vergine e dottore della Chiesa