Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso”.Gli disse: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”.
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è mio prossimo?”. Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?”. Quello rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ così”. (Lc 10, 25-37)
Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico
Gerusalemme è a 760 metri sopra il livello del mare, Gerico a soli 250 metri: Chi si recava da Gerusalemme a Gerico percorreva una strada in discesa attraverso il deserto di Giudea. Gerico era un luogo di villeggiatura, piacevole soprattutto in inverno, quando fiorivano le rose e fervevano i divertimenti. Sembra che Gesù non sia mai entrato in questa città di ricchi. Al suo tempo, chi scendeva da Gerusalemme a Gerico attraverso il deserto pieno di grotte, molto spesso veniva assalito dai briganti. Gerusalemme era la città di Dio: dunque ci abita chi ha i pensieri occupati da Dio. Però può venirgli la tentazione di scendere a Gerico, luogo di divertimenti di una società corrotta. Scenderà quindi moralmente; e durante questa discesa troverà il deserto, cioè la vanità degli ideali; e verrà assalito dai ladroni, cioè verrà privato dei veri valori e spesso anche della vita stessa.
Il sacerdote e il levita evitarono il ferito
La parabola non mette in buona luce né il sacerdote né il levita – addetti al servizio del tempio – così evidenzia il contrasto con il buon samaritano. La parabola risponde alla domanda: chi è il nostro prossimo? Come dire: chi abbiamo il dovere di difendere e su chi possiamo contare nella disgrazia? Sono i famigliari, il mio gruppo di lavoro, i connazionali o compaesani, meglio se ricchi? Gesù risponde constatando: sono proprio i “nostri”, che nel bisogno ci deludono, ci abbandonano e ci dimenticano. Già Aristotele diceva che l’amicizia è fedele solo quando è fondata sulle virtù. San Massimo il confessore dice che nella scelta delle amicizie è meglio lasciarsi guidare dagli indizi spirituali che dalle proprietà familiari, nazionali, finanziarie… Saranno proprio quelle relazioni che ci deluderanno.
(cfr. T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno)