Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore . Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!”. Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
Rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. (Mt 9, 35-38 – 10, 1.6-8)
Nella tradizione della Chiesa ci sono sempre stati due diversi metodi di apostolato. Gli eremiti fuggivano dalla città e dai villaggi per essere soli, soltanto con Dio. Ma col passare del tempo succedeva che la gente si sentisse spinta a cercarli e a visitarli. In tal caso essi non rifiutavano i loro visitatori. Allo stesso modo, in tempi recenti, padre Pio è vissuto isolato in un paese del sud Italia. La strada per arrivarci era scomoda, eppure San Giovanni Rotondo è andato popolandosi sempre di più ed è diventato centro di molte iniziative. Altri, invece, sentivano una vocazione missionaria e sono andati loro stessi a cercare le anime che Cristo voleva salvare. Le lunghe distanze coperte da San Francesco Saverio in India e in Giappone sono indubbiamente una grande prestazione anche dal punto di vista sportivo. Viene da domandarsi, quale dei due metodi sia più efficace.
È difficile dirlo, perché non si può generalizzare. Ognuno ha la sua vocazione da Dio e lo Spirito Santo gli ispira ciò che è più adatto al suo tempo. Ma nella vita di ogni cristiano arriva il momento di prendere l’iniziativa di occuparsi davvero del prossimo che vive la malattia, l’abbandono, la povertà. Del contatto con il prossimo, da parte di Gesù, nel vangelo colpisce la brevità dell’affermazione: “E vistolo l’amò”. Ogni persona che si accostava a Gesù aveva questa chiara impressione. Non vi è spazio per le antipatie o qualsivoglia difficoltà di relazione con il prossimo, visto come Immagine e somiglianza di Dio stesso e potenziale santo. Chi ama Dio, lo confermi con questa ottimale socialità ed empatia, fondamento della missione. Ogni battezzato sia missionario, alla grande scuola di san Francesco Saverio. Deve essere però un gesto compiuto con amore, solo per consolare ed aiutare, con… bella presenza attuale al signore Gesù. Amore vissuto con Lui. Alla sua presenza. Gesù, dovunque andasse, per prima cosa guariva gli infermi, e così si guadagnava la fiducia di tutti. Era mosso da autentica compassione, per cui diceva e dice a noi oggi: “Pregate dunque il padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe” (Mt 9, 38).
(cfr. T. Spidlik – Il Vangelo di ogni giorno)